Eni, l’a.d. Descalzi indagato per omessa comunicazione di conflitto di interessi

La Procura di Milano ha iscritto l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, nel registro degli indagati con l’ipotesi di omessa comunicazione di conflitto di interessi. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito ieri l’abitazione milanese dell’a.d., al quale è stato notificato un avviso di garanzia. Nell’indagine è coinvolta anche la moglie del manager, Maria Magdalena Ingoba. Secondo i pm di Milano la donna ha controllato fino al 2014 il gruppo Petro Service e le sue cinque società in paesi africani quali Congo, Gabon, Ghana e Mozambico, le quali avrebbero affittato navi e servizi logistici a Eni per 300 milioni di euro. Tali operazioni non sarebbero però state comunicate al CdA e agli azionisti.

Descalzi ha contestato l’accusa ipotizzata definendola priva di fondamento: “Le transazioni tra Eni Congo e il gruppo Petroservice non sono mai state oggetto di mie valutazioni o decisioni in quanto totalmente estranee al mio ruolo. Ho l’assoluta certezza di avere sempre operato correttamente, in modo lecito, nell’interesse dell’azienda e dei suoi azionisti. Riuscirò a dimostrarlo oltre ogni ragionevole dubbio”.

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