Cittadino russo in attesa di estradizione: “In Russia sono un uomo morto”

Alcuni mesi fa, un architetto russo, era stato arrestato in Italia. Il mandato era arrivato dall’autorità giudiziaria russa ma l’uomo ha dichiarato di essere stato “perseguitato” per aver denunciato un caso di corruzione che coinvolgerebbe anche “un potente membro della Duma”.
Ed ancora: “In Russia sono un uomo morto”, ha dichiarato agli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini. Così la Corte d’Appello di Milano ha accolto la loro richiesta in quanto nel mandato d’arresto della Russia non ci sono prove.
L’uomo è tornato in libertà e ha chiesto inoltre asilo politico in Italia.
In una memoria ai giudici della quinta sezione penale d’appello, il cittadino russo ha dichiarato: “Sono costantemente minacciato, chiamano i miei genitori e amici con l’obiettivo di farli testimoniare contro di me, li minacciano e gli dicono che la mia lotta non ha senso e che loro riusciranno ad ottenere la mia estradizione e mi uccideranno”.

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