Sgomberato il Centro Sociale Lambretta

Gli uomini della Questura di Milano hanno provveduto oggi allo sgombero del centro sociale Lambretta di Milano. Dallo scorso anno, a febbraio, il centro sociale si trovava all’interno dello stabile occupato in via Val Bogna. L’operazione, decisa e coordinata dal questore Marcello Cardona, non ha per fortuna visto alcuno scontro ed è stata decisa, si spiega in una nota dalla Questura “per porre fine a una situazione di illegalità, non unicamente riferita all’occupazione dell’area”.

Sulla propria pagina Facebook, i responsabili del centro sociale hanno raccontato la loro versione di quanto avvenuto: “Non serve dilungarci nella solita manfrina su come vengano spesi i soldi dei contribuenti (comunque due domande facciamocele sempre). Ci interessa invece far notare come questo dispiego di forze sia in realtà per fare, di azioni come quelle degli sgomberi, lo spauracchio da agitare per racimolare qualche briciola di consenso da chi è già esasperato dalla vita d’abbandono delle periferie come la zona di piazzale Cuoco. E’ il secondo sgombero che subiamo quest’estate. Prima è toccato al centro sociale Zip tenuto dal collettivo della Rete Studenti Milano, oggi a noi. E non dimentichiamo il Centro sociale Ri-make e Csoa Fornace. Il Lambretta ovviamente e come sempre non si ferma qui. La Boxe, la Dancehall di Della Move, i progetti in Palestina e Rojava che han visto il Lambretta come punto di riferimento per iniziative che parlano di lotta all’Isis, il lavoro sul genere di DeGenerAzione, in rete con altre collettività, i Black Panthers e il percorso di supporto ai centri di accoglienza, il Casc-coordinamento di studenti. L’azione politica e culturale che portiamo quotidianamente in città insieme ad altri che collaborano con noi, non è un problema di ordine pubblico, è alternativa che vogliono sopprimere”.

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