Sportivamente : Milano d’azzurro, il volley “chiama” ancora

L’Italvolley ha sbancato Milano. C’era da aspettarselo, con una Nazionale così forte, all’interno di un movimento che pur non essendo mai riuscito a vincere con un club della città ha sempre avuto un richiamo importante. Il fascino dell’azzurro ha fatto riempire il Forum con i tantissimi appassionati della pallavolo, dalle generazioni che sognavano insieme alla “generazione di fenomeni” alle ragazzine che oggi sostengono gli Zaytsev e i Juantorena. L’Italia è forte, deve ancora dimostrare di poterlo essere al dunque (stanno per partire le Final Six) ma nella prima parte della competizione ha fatto la voce grossa, anche più delle tante accreditate rivali.

Milano ha dimostrato una volta di più di poter essere un ideale palcoscenico per fare da contorno a una formazione vincente. Adesso spera di poter fare lo stesso nel sostenere i progetti che tra la Madonnina e i dintorni stanno prendendo piede in questi anni, passo passo, senza le risorse da grande nobile che negli anni ’90 non hanno comunque portato a vincere quel che si poteva (forse doveva) ma con programmazione e passione, come quella che sta dimostrando di avere il Powervolley. Da due anni uno dei maggiori traini è un grande nome come quello di Andrea Giani in panchina, simbolo di mentalità vincente all’interno di una realtà che sta tentando di ritagliarsi il suo spazio e ha confermato per il quinto anno la presenza nella massima serie, in attesa di riuscire in futuro ad essere una credibile concorrente per il titolo tricolore.

Ovvio che riuscire finalmente a ritagliarsi un palcoscenico importante nel rinnovato PalaLido, come dovrebbe accadere (si spera) a breve, darebbe un supporto in più di fondamentale importanza. Busto resta un approdo lontano, meno accessibile per chi fatica a spostarsi e non così di forte richiamo, nemmeno storicamente, rispetto a un impianto che nulla dovrebbe avere a che fare con la vecchia struttura in zona Lotto ma che terrà nell’immaginario collettivo la sensazione di “palazzetto di casa”, qualcosa che appartiene alla Milano sportiva e che tutti a Milano sperano possa dare l’ultimo impulso per arrivare a creare una formazione di primissimo livello.

A vincere (per il Powervolley) si è cominciato nel settore giovanile, che ha regalato soddisfazioni nella passata primavera e dal quale si spera di poter raccogliere una spinta in grado di amalgamarsi a quelli che sono i pilastri della formazione meneghina. Una medaglia di bronzo Under 14, il terzo posto dell’Under 20 e lo scudetto dell’Under 18 sono un risultato finale di tutto rispetto, sintomo di una società che prima ancora di costruire una realtà importante di prima squadra ha provato a mettere fondamenta nelle realtà più piccole. A Milano e nelle immediate vicinanze il bacino c’è, sia nel maschile che nel femminile. Il Vero Volley, altra fondamentale realtà del panorama pallavolistico che dista pochi chilometri, segue un progetto parallelo e lo fa senza soffrire del complesso di vicinanza con il grande centro, sostenendo una doppia anima maschile e femminile con orgoglio e affiancando al progetto sportivo una mission di educazione e valori in grado di aiutare la comunità al di là di quanto avviene nelle mura di un palazzetto.

Le basi, come sembra evidente, ci sono. Molto più di quanto non abbia dimostrato l’antica esperienza della Sparkling o qualche precedente inciampo, o ancora il vuoto che per alcuni anni è stato lasciato nell’alto livello. Lunga vita alla pallavolo di provincia, ma la città, se in mano a chi ha passione e testa per farlo, è uno spazio in cui si può schiacciare, ricevere, alzare prendendosi le proprie soddisfazioni.

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