Secondo convegno Winner Institute in Cattolica

L’Europa è la culla della tradizione occidentale, ma rischia di essere schiacciata nella stretta della tenaglia che è la sfida tra Stati Uniti e Cina per il dominio tecnologico mondiale. Di fronte a questo rischio occorre che le imprese prendano consapevolezza della necessità di creare gruppi di più grandi dimensioni, sul modello Fca-Renault, per fare fronte ai nuovi scenari e che vanga avviata una politica comunitaria condivisa sul tema della crescita, che è soprattutto imprenditoriale.

E’ questo in sintesi il messaggio che è stato lanciato dai lavori del secondo convegno di Winner Institute, svoltosi nell’Aula Pio XI dell’università Cattolica il 28 maggio. Presenti oltre 130 tra imprenditori, ricercatori e professionisti. I primi grandi player nel settore della tecnologica sono 7 cinesi e 3 americani. L’Europa rischia la marginalizzazione. E l’Italia? E’ uno tra i paesi più a rischio, non tanto e non solo per le questioni del debito, ma perché il suo tessuto produttivo è in larga parte costituito da piccole e medie imprese che poco o scarsamente investono in innovazione tecnologica.

Di fronte a possibili choc finanziari o di natura geo-politica, la Penisola potrebbe essere in gran parte vulnerabile. “Un rischio al quale ci si deve preparare in tempo”, come ha evidenziato Franco Tatò, presidente di Winner Institute.

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