Violenza sulle donne, denunce quadruplicate a Milano dopo la morte di Giulia Cecchettin: numeri drammatici

Le denunce per violenza contro le donne aumentano e Milano fa registrare numeri preoccupanti: casi quadruplicati. Ecco cosa emerge. 

Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa lo scorso 11 novembre dall’ex Filippo Turetta, anche a Milano sono aumentate le chiamate con richiesta d’aiuto. Ma se da un lato il segnale è positivo, dall’altro emerge con grande evidenza una situazione allarmante.

Violenza donne Milano
Violenza contro le donne, dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin aumentano le denunce a Milano. I dati preoccupano e non poco (ANSA)

L’Italia in generale – incluso nello specifico anche il capoluogo meneghino – non sono esenti da vicende che riguardano episodi di violenza denunciati alle forze dell’ordine. A lanciare l’allarme è l’avvocato Manuela Olivi, presidente della Casa delle donne di Milano (Cadmi).

Violenze a Milano

L’avvocato ha parlato di Cadmi come di un punto di riferimento in città per tutte le donne che vivono situazioni di soprusi di ogni natura (fisici o psicologici). “Mediamente accogliamo 40 donne al mese. Ma dopo la vicenda di Giulia, siamo arrivate a raggiungere questa cifra in una sola settimana. Ciò significa che i nostri numeri si sono quadruplicati“, spiega.

Polizia Milano
Polizia analizza e riceve tante segnalazioni di denunce per violenza a Milano, i dati non mentono (ANSA)

Cadmi parla di ragazze e donne di tutte le età, ma con particolare evidenza giovanissime, anche intorno ai 18 anni. Spesso sono “accompagnate da amiche, ancora più spesso da genitori che sono spaventati dalle situazioni in cui le loro figlie si trovano“, continua l’avvocato Manuela Olivi.

In molti casi, infatti, la Casa delle donne a Milano ha spiegato che sarebbero in numero maggiore le denunce delle studentesse che “forse più di altre categorie si sono identificate in Giulia“, chiaro riferimento alla morte della 22enne uccisa in Veneto.

Un cambio di passo, anche di consapevolezza, con un passaggio riflessivo da sottolineare. Non si pensa alla situazione “a me non può succedere“, l’allarme arriva invece proprio con la paura del tipo “io sono la prossima“, da qui la decisione di fare appello alle autorità e ai centri specializzati.

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Cosa è il Cadmi

Cadmi fa parte della rete antiviolenza del Comune di Milano e offre ascolto, colloquio telefonici e suggerimenti di natura legale, nonché assistenza sanitaria alle donne in difficoltà. Rientra nella rete di supporto insieme ad altri centri e a nove casa di rifugio, tutte con l’obiettivo di aiutare donne e ragazze vittime di violenza.

I numeri in Italia nel 2023

Il documento di analisi chiamato “Il Punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne” è aggiornato fino allo scorso 3 dicembre e mostra i dati allarmanti dei femminicidi. Nel solo 2023 sono state uccise 109 donne, 90 di queste in ambito familiare/affetto. Dati alla mano, infatti, 58 uccise da ex partner o attuali compagni, segno evidente di un fenomeno in allarmante aumento.

Cosa dicono i dati sui “reati spia”

Una particolare attenzione è stata rivolta nel documento anche ai reati spia sulla violenza di genere. Nel periodo gennaio-settembre 2023 sono diminuiti del 13% gli atti persecutori come stalking (74% dei casi colpisce le donne), -12% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi. Altro caso riguarda le vittime di violenza sessuale (-12%): il 29% sono donne sotto i 18 anni d’età.

Aumenta anche l’azione di prevenzione con un +33% per ammonimenti relativi ad episodi di violenza domestica, +13% per episodi di stalking. Al contempo si segnala un calo del 17% per provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare: (236 da gennaio a novembre 2023, lo scorso anno erano invece 285 gli episodi).

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