Morte Stefano Ansaldi, riaperto il caso del ginecologo sgozzato a Milano: quando ci saranno i nuovi esami

Stefano Ansaldi, riaperto il caso del ginecologo sgozzato a Milano: nuovi esami al vaglio degli inquirenti. Si indaga.

Stefano Ansaldi, si ricomincia da capo. A oltre due anni dalla morte si indaga ancora sulla dipartita del ginecologo 65enne sgozzato a Milano nei pressi della stazione centrale. Dal 2021 tante cose sono cambiate attorno a una vicenda ancora senza una conclusione, i nuovi accertamenti sul corpo dell’uomo dovranno essere fatti il prossimo 23 febbraio.

stefano ansaldi
Morte Stefano Ansaldi, medico trovato sgozzato in strada a Milano. Riaperte le indagini sul caso, non è suicidio (ansa) milano.cityrumors.it

La disposizione del PM Cecilia Vassena parla chiaro: non c’è spazio (ancora) per poter parlare di archiviazione, i dettagli sono troppo vaghi e tanti restano i sospesi senza risposta. La donna ha ereditato l’inchiesta dal collega Adriano Scudieri che è dello stesso avviso. Approva anche il gip Ileana Ramundo: “Necessari approfondimenti medico-legali” così c’è scritto sul faldone che attesta come questa vicenda non sia ancora finita e la famiglia di Ansaldi vuole vederci chiaro.

Ansaldi, non è finita: su cosa si indaga

Il bivio è uno e su quello si lavora: l’approfondimento medico-legale serve a stabilire se la coltellata al collo sia stata figlia di un atteggiamento auto-lesivo oppure potrebbe trattarsi di omicidio. Inutile sottolineare per cosa protende la famiglia. La quale non ha mai creduto alle tesi autolesioniste.

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Morte Stefano Ansaldi, medico trovato sgozzato in strada a Milano. Riaperte le indagini sul caso, non è suicidio (ansa) milano.cityrumors.it

Il Dott. Ansaldi era un professionista stimato. Non aveva motivo – dice la famiglia – di togliersi la vita o farsi del male. I conti poi non tornerebbero perchè Ansaldi era destrimano e dalle lesioni sul collo si evincerebbe che il taglio potrebbe essere arrivato da un’angolazione diversa.

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Le telecamere parlano chiaro: nessun aggressore in fuga

Rispetto alla vicenda, emerge che i testimoni che hanno visto cadere a terra il medico sotto un’impalcatura di via Macchi non sono riusciti a individuare alcun aggressore. Lo stesso emergerebbe dalle telecamere di sorveglianza della zona. Motivo per cui servono altri esami: non si archivia, si prosegue a indagare con la speranza di trovare una risposta nei dettagli prima di chiudere vorticosamente pagina. 730 giorni senza risposta, ma con qualche interrogativo in più che determinati controlli potrebbero risolvere per aprire una nuova strada verso la verità.

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