Silvio Garattini sulla situazione dell’epidemia in Italia

Silvio Garattini, 94 anni, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, ha espresso il suo punto di vista sulla situazione epidemiologica dai microfoni e lo ha fatto nel corso di una trasmissione dell’emittente Sky Tg24.

Su chi deve fare cosa, Garattini ha le idee chiare: “Il Governo sia chiaro e faccia capire alla gente che, se non si osservano le regole, avremo un altro lockdown.
Dobbiamo rendere tutti partecipi di questo problema: o si sta attenti o si chiude di nuovo”.
Su come evitare tutto questo, anche: “La cosa più importante che dobbiamo fare, e che la popolazione in generale non sta facendo, è prendere le precauzioni con la mascherina, mantenere la distanza.
Se non si fa questo continueremo ad avere problemi, dovremo di nuovo chiudere tutto”.

E questo non è uno scenario ipotetico ma reale dal momento che il covid, complice la rapidità di contagio dovuta alla variante inglese, sarà diffuso al punto che non basteranno più le chiusure circoscritte.

La sua riflessione ha poi toccato anche il tema dei vaccini per evidenziare l’evidente ritardo della campagna di somministrazione dovuto, almeno per una volta, a fattori esterni. La stessa presidente dell’Unione Europea, Ursula Von der Leyen, ha infatti ammesso che tra contratti e tempi di fornitura si è creato un cortocircuito.

Con il risultato che “”In Israele hanno vaccinato quasi il 90%, in Serbia il 12%, in Inghilterra il 20%”.
E quindi Garattini ha concluso: “Il ritardo esiste perché nel piano di vaccinazione del 2020 i primi 40 milioni di dosi dovevano arrivare nei primi 2 trimestri.
Oggi se arriveranno, ma già annunciano dei ritardi, arriveranno il secondo e il terzo trimestre.
Questa è quindi una situazione che non ci permette di fare tutto quello che vorremmo fare”.

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