Scuola, madre aggredisce prof e minaccia di morte la preside. Il motivo sconvolgente

Si è diretta a scuola e ha aggredito prima la professoressa di suo figlio poi ha minacciato di morte la dirigente dell’Istituto scolastico. Denunciata una mamma nel milanese

Scene di ordinaria follia quelle che, purtroppo, sempre più spesso di registrano all’interno delle scuole italiane ad opera di genitori sempre meno comprensivi verso i docenti e il loro metodo di insegnamento. Questa volta è una donna, madre di un ragazzino che frequenta le scuole medie dell’istituto comprensivo “Armando Diaz” di Vaprio d’Adda, nell’hinterland milanese, a far discutere.

scuola madre aggressiva
Scuola, madre aggredisce prof e minaccia di morte dirigente scolastica Milano.cityrumors.it

La donna, dopo aver saputo che al figlio gli era stato inflitto un provvedimento disciplinare a scuola, ha pensato bene di dirigersi verso l’istituto frequentato dal giovane scolaro non per parlare di quanto accaduto bensì per aggredire la prof. di quanto fatto. Ma a pagarne le spese è anche la dirigente scolastica.

Aggressione a scuola

Alla professoressa “colpevole” di aver messo in punizione il figlio la madre risponde con aggressività tirandole i capelli. Il provvedimento disciplinare inflitto al figlio, studente della scuola media “Armando Diaz” di Vaprio d’Adda, alla donna non è andato proprio giù. La signora aveva scambiato il provvedimento disciplinare per una sospensione e questo è bastato per farla inferocire scagliandosi contro la docente del figlio.

Sedicenne accoltellato fuori scuola
Scuola, madre aggredisce prof e minaccia di morte dirigente scolastica Milano.cityrumors.it

Ma l’episodio di violenza non è terminato con la professoressa. Il giorno seguente, la madre dell’alunno raggiunto da provvedimento disciplinare, insieme al marito, si è recata sempre a scuola dopo una chiamata dalla preside Regina Ciccarelli per chiarire la vicenda. La donna invece di mettere fine in modo pacifico alla spiacevole storia avrebbe finito per minacciare di morte la dirigente, che a quel punto ha sporto denuncia.

Ora i genitori, di origine tunisina, dovranno rispondere di ingiurie e percosse. I carabinieri allertati dall’istituto scolastico hanno ricostruito l’episodio mettendo al centro della vicenda la punizione educativa dello studente. Ecco cosa avrebbe fatto il giovane.

La punizione allo studente

L’alunno messo in punizione dalla maestra era stato invitato ariordinare l’aula e alcuni spazi comuni dopo aver creato, per l’ennesima volta, caos all’interno della classe e nei luoghi collettivi. Una specie di contrappasso per episodi non consoni del giovane studente.

La scelta della prof però non è stata ben accetta dalla madre dello studente che ha reagito nel peggiore dei modi. Ora non solo per lei ma anche per il figlio e il marito si aprono due scenari. Ci potrebbe essere il ritiro della denuncia magari dopo le scuse della famiglia tunisina all’insegnante e alla preside e, dunque un chiarimento pacifico, oppure, il processo.

Ovviamente, se il ragazzo non verrà espulso dalla scuola. In quel caso lo studente sarebbe costretto a cambiare istituto scolastico. Le valutazioni spettano, ora, alle parti offese. La maestra fortunatamente non ha avuto bisogno di ricorrere a cure mediche, ma il brutto episodio allunga la lista delle spedizioni punitive contro il corpo docenti da parte dei familiari degli studenti in Italia. Un fenomeno, questo, in costante e preoccupante aumento.

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Rapporto scuola-famiglia in peggioramento

Secondo i dati evidenziati dal ministero dell’Istruzione, i casi di violenza a scuola per mano di genitori aggressivi sono aumentati del 111%. Segno evidente del “detoriamento del rapporto scuola-famiglia”.

Ecco che dal ministero si sta valutando la possibilità di chiedere un indennizzo ai parenti degli alunni troppo aggressivi. In tali circostanze lo Stato si costituirebbe parte civile nei processi contro genitori violenti. Potrebbe arrivare anche una legge che prevede la presunzione di danno reputazionale, semplificando il processo di risarcimento, con i fondi destinati direttamente alla scuola offesa.

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