Caso Ilaria Salis, “Detenuta come al 41 bis”. La denuncia da brividi del legale

Ilaria Salis, detenuta nel carcere di Budapest da oltre un anno, è stremata. La denuncia dell’avvocato Eugenio Losco: “I due aggrediti dall’attivista, dimessi con una prognosi di 5 e 8 giorni, non l’hanno neanche denunciata. Lei detenuta come al 41bis”

“Sta vivendo una situazione estremamente stressante ed è stremata. E’ detenuta come se fosse al 41 bis”. Queste le parole del legale di Ilaria Salis, l’avvocato Eugenio Losco, rilasciate ai microfoni di MonzaToday, al termine della serata organizzata lo scorso giovedì sera al centro civico di San Rocco (Monza) durante il quale si è discusso di carcere e detenzione.

Ilaria Salis
Caso Ilaria Salis, la denuncia del legale della 39enne (milano.cityrumors.it)

La prossima udienza è fissata per il 28 marzo. L’insegnante monzese rischia una pena detentiva fino a 24 anni di carcere. In Italia, spiega il legale della donna: “Per quel reato di aggressione del quale è stata accusata e che comunque non ha visto denunce da parte delle due persone aggredite ci sarebbe stata una querela di parte”. 

La denuncia del legale

L’avvocato della 39enne Salis, detenuta nel carcere di Budapest con l’accusa di aver partecipato l’11 febbraio 2023 a un’aggressione nei confronti di due neonazisti ormai da 13 mesi, ha ripercorso gli step del caso della sua cliente. Ilaria si è sempre dichiarata innocente, sottolineandolo anche lo scorso 29 gennaio quando l’attivista ha fatto il suo ingresso nell’aula del tribunale Ungherese scortata dalle guardie carcerarie incatenata, con i ceppi a mani e piedi e tenuta con un guinzaglio.

Ilaria Salis potrebbe ritornare in Italia
Caso Ilaria Salis, la denuncia del legale della 39enne – ANSA -(milano.cityrumors.it)

Una vicenda che ha fatto scalpore in tutto il mondo, procurando ancora più sdegno dopo la lettera scritta dalla stessa 39enne nella quale aveva denunciato, nero su bianco, le condizioni disumane in cui era stata detenuta. L’avvocato Losco, come riporta anche MilanoToday, ha detto: “Dal giorno che è stata arrestata l’11 febbraio 2023 le sono stati tolti i vestiti e le sono stati dati indumenti sporchi. Non le hanno neppure dato il kit per l’igiene e gli assorbenti. Un trattamento che in Ungheria è sistematico”. 

Poi la richiesta avanzata dai legali della donna per 3 volte e sempre rigettata del trasferimento in Italia agli arresti domiciliari con la partecipazione al processo in videoconferenza. La creazione a Monza di un Comitato Ilaria Salis che sta organizzando eventi in tutta Italia. E i tanti colloqui del padre di Ilaria, Roberto Salis con i ministri Roberto Tajani e Carlo Nordio senza però, al momento, ottenere alcun risultato concreto.

“Detenuta come al 41 bis”

Sempre l’avvocato di Salis continua a spiegare: “Adesso le condizioni di Ilaria sono leggermente migliorate, ma è molto controllata. È sottoposta a un regime di detenzione pari a quello dei detenuti del 41 bis. La corrispondenza è limitata coi genitori, i colloqui anche con gli avvocati avvengono da dietro un vetro”.

In tutto questo la battaglia della famiglia Salis e del team di legali continua soprattutto in vista della seconda udienza prevista per il prossimo 28 marzo. Tra le soluzione al vaglio anche la possibilità degli arresti domiciliari a Budapest. Seppur la soluzione alza qualche dubbio dopo le minacce ricevute in Ungheria con la comparsa del murales shock apparso sui muri della capitale ungherese che vedevano la 39enne disegnata impiccata.

L’avvocato Losco conclude dicendo: “Noi rimaniamo convinti della possibilità di poterla riportare in Italia, ma non sappiamo se ci sarà la volontà di accogliere la nostra richiesta”.

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Il Comitato Ilaria Salis

Intanto il Comitato Ilaria Salis nato proprio nella città della donna, Monza, intensifica le azioni di protesta. Online è stata promossa la petizione “Liberiamo Ilaria Salis” che ha raccolto oltre 135mila firme per riportare la 39enne a casa. Sul sito ufficiale del Comitato si legge:
“Lo scopo del comitato è garantire che i diritti di Ilaria siano adeguatamente tutelati e che le sanzioni previste per i reati commessi, qualora fosse effettivamente accertata la colpevolezza di Ilaria, siano proporzionate alla relativa modestia dei fatti contestati”. 

E ancora: “Il comitato porterà avanti il suo obiettivo senza alcuna connotazione politica. Il Comitato coordinerà una raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni italiane al fine di trasferire la gestione delle misure cautelari in Italia e ulteriori iniziative a supporto”. 

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