Floriana Floris massacrata dal fidanzato. La morte in diretta ripresa con il cellulare dalla stessa vittima

E’ stata massacrata con 45 coltellate dall’uomo che voleva lasciare Floriana Floris. Il femminicidio avvenuto lo scorso giugno era stato ripreso il diretta con la telecamera del cellulare dalla stessa donna: “Non voglio morire, Aiutami mio Dio”

Gli ultimi istanti di vita della 49enne milanese sono stati descritti da uno psichiatra durante la prima udienza del processo a Paolo Riccone, il killer di 50 anni che uccise Floriana Floris con 45 coltellate lo scorso 6 giugno 2023. E’ la stessa vittima, prima di essere massacrata dall’uomo ad accendere la telecamera del suo cellulare e a filmare la sua morte.

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Floriana Floris, massacrata dal fidanzato. Gli ultimi istanti in vita della donna raccontanti in 7 video girati con il cellulare da lei stessa (ANSA) – milano.cityrumors.it

La donna che con le ultime forze scrive il nome del suo assassino col suo stesso sangue sul pavimento a voler lasciare una prova assoluta di chi fosse il colpevole. Poi i video girati con lo smartphone in diretta dalla stessa vittima 40 minuti prima di essere uccisa è un’altra concreta prova: “Se succede qualcosa sapranno cosa mi hai fatto”.

I video

Dell’esistenza dei filmati, ben sette, ne ha parlato ad Alessandria lo psichiatra Raffaele Pugliese, consulente della pm Eleonora Guerra, durante la prima udienza in Tribunale per il processo a carico del 50enne Paolo Riccone accusato di omicidio volontario aggravato ai danni di Floriana Floris.

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Floriana Floris, massacrata dal fidanzato. Gli ultimi istanti in vita della donna raccontanti in 7 video girati con il cellulare da lei stessa (ANSA) – milano.cityrumors.it

Il compagno della vittima che non accettava di essere lasciato, in quei video girati dalla 49enne le diceva: “ammazziamoci insieme”. Ma ad essere uccisa, invece, è stata solo la donna con un’infinità di coltellate: 45 in totale, inferte sulle mani e sulla gola, queste ultime quelle fatali. I video sono la prova provata di quanto avvenuto nell’appartamento di Incisa Scapaccino, in provincia di Asti, dove Floriana, d’origine Sarda ma da anni residente a Milano si era trasferita nel 2021 per intraprendere la carriera di agente di commercio e per convivere con il fidanzato Paolo Riccone, vedovo, ricercatore ad Alessandria.

I due abitavano nella casa del padre di lui, poi morto un mese prima del femminicidio della 49enne. Nei filmati resi dallo psichiatra Pugliese in aula, l’ombra della violenza domestica. Floriana si sente implorare Riccone un’ora prima della sua morte: “Voglio vivere perché ho una figlia”. Lui le risponde “ti amo”. La 49enne allora continua dicendogli: “Questo non è amore. Se mi tratti così voglio andarmene. Domani vado dai carabinieri e poi dagli assistenti sociali, che mi trovino un’altra casa, prima che io torni a lavorare”.

La veglia sul cadavere

Dopo aver accoltellato la compagna quel 6 giugno del 2023, l’assassino ha vegliato il cadavere per tre giorni, imbottito di ansiolitici. All’arrivo dei carabinieri, allertati dalla figlia di Floriana, l’hanno trovato con i polsi un po’ tagliati. Aveva bevuto anche un po’ di candeggina, tentativo fasullo di suicidarsi.

Il 50enne non ha ammesso subito di avere ucciso Floriana. Mentre i militari lo portavano in ospedale raccontò di averla trovata già morta e lasciò intendere che si fosse suicidata, come voleva fare anche lui.

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La perizia psichiatrica

Secondo quanto affermato dallo psichiatra Pugliese, il killer al momento del femminicidio era capace di intendere e volere. La perizia psichiatrica su Riccone era stata chiesta dall’avvocato del 50enne sostenendo che il suo cliente soffrisse di attacchi depressivi.

Ma per lo psichiatra incaricato invece “di fronte alla possibilità concreta di perdere il possesso della donna, che riteneva di sua proprietà, le disse che senza di lei non poteva vivere e le propose un suicidio di coppia”. Floriana Floris, prima di cercare di salvarsi chiudendosi in bagno, al cellulare gridò: “Non voglio morire con te. Aiutami mio Dio”.

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