Camionista scomparso a Vigevano: trovati resti umani nel Ticino

La vicenda del camionista Filippo Incarbone, scomparso da Vigevano il mese scorso, sembra arrivata alla parola “fine”.

I sommozzatori dei Vigili del Fuoco, infatti, hanno trovato dei resti umani nel Ticino, laddove gli inquirenti ipotizzano sia stato gettato il suo corpo dopo l’omicidio.
Sono in corso gli accertamenti del caso per capirlo.

Nel frattempo restano in carcere i due sospettati, entrambi vigevanesi, Michael Mangano di 31 anni, e Gianluca Iacullo di 44 arrestati la scorsa settimana.
Sono sospettati di omicidio e occultamento di cadavere.

Secondo le prime ricostruzioni dell’indagine condotta dal pm Paolo Mazza e dal procuratore Mario Venditti, il delitto sarebbe maturato per un debito riconducibile all’acquisto di stupefacenti.
La vittima sarebbe stata colpita con uno strumento da muratore – una mazzetta – e “finita” con calci e pugni per poi essere gettata nel Ticino.

Incarbone, originario di Lecce ma residente a Vigevano era stato visto per l’ultima volta il 27 dicembre scorso quando si era recato a trovare il fratello che abita a Gambolò, sempre nel pavese.
Al 3 gennaio, invece, risale l’ultimo messaggio inviato dal suo cellulare alla cognata in occasione del suo compleanno.

Poi più nulla. A far capire che qualcosa non andava era stato il suo cagnolino rimasto da solo nell’appartamento del padrone.
Il suo abbaiare continuo aveva infatti insospettito tanto da indurli ad avvisare i soccorsi. Forzando la porta di casa, la bestiola era stata poi accudita e affidata a un amico del camionista.
Di lui, però, nessuna traccia tanto che i suoi parenti si erano rivolti a una nota trasmissione di Rai 3 per segnalare il caso e ottenere qualche informazione sull’accaduto.

 

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