Sabato 17 marzo alle h. 21.00, presso l’Auditorium Aldo Moro di Arese, in via Varzi 13, si terrà un concerto-spettacolo dal titolo “Lo que mas quiero“, un percorso tematico sull’opera dell’artista cilena Violeta Parra. I brani musicali saranno eseguiti dal coro Hispano-Americano di Milano, diretto dal maestro Antonio Neglia. La scrittura scenica e la voce narrante sono di Chiara Continisio.
L’ingresso è libero.
In occasione del centenario della nascita dell’artista cilena Violeta Parra (1917-1967) e del cinquantenario della sua morte, l’associazione culturale Coro Hispano Americano offre un percorso tematico attraverso la voce e la musica di questa straordinaria artista.Una storia, una delle tante possibili, che possa svelare e riscoprire l’autentica donna cilena di talento, vissuta in un momento storico complesso e travagliato; una singolare esponente del Canto ”a lo humano” e “a lo divino” due forme di canto e recitazione dell’arte poetico popolare orale cilena, profana o sacra.
Artista eclettica in grado di esprimere sfumature dell’animo umano, generosa nel rivelare la sua intimità più profonda con una passione e tensione tali da renderla una delle più rappresentative figure della cultura cilena di tutti i tempi. Violeta con i suoi viaggi perlustra e racconta i paesi e le campagne, i primi sindacati di operai e minatori, i mercati comunali periferici, le lugubri bettole e le isole, sempre sensibile e attenta alle usanze popolari più autentiche e agli elementi della natura.
Grazie alla sua potente forza vulcanica, eccezionale consapevolezza, onestà e vena creativa Violeta ricerca, raccoglie, trascrive e reinterpreta il puro folclore nazionale, un lascito che nemmeno i cileni delle metropoli conoscevano, dando luogo alla veritiera testimonianza della memoria e identità nazionale. Risoluta e determinata entra nelle viscere del suo umile popolo per riportarlo alle radici e allo stesso tempo innalzarlo alla coscienza intercontinentale.
Lo que más quiero (Quello che amo di più) è uno spettacolo che vuole raccontare l’amore crudo e viscerale che Violeta ha provato e ha espresso tramite le sue opere. Un amore poco diplomatico, un canto tra impegno, fortuna e malasorte, rivolto al mondo del suo tempo, alla sua gente, alla sua terra, al suo uomo, alla sua vita.
E a chiunque, in qualunque tempo, abbia un canto da unire al suo.
