Febbre a 40 e dolori atroci, ricoverato d’urgenza scopre la verità: è meningite. Non è il primo caso in Lombardia

All’apparenza sembrava un brutta febbre ma la diagnosi per un pensionato brianzolo è stata tutt’altra una volta arrivato in ospedale: meningite. Ricoverato nel reparto rianimazione è stata avviata la profilassi per sanitari e parenti stretti

Temperature corporea altissima, quasi 40°C, dolori al capo continui. Sembrava potesse trattarsi di una brutta febbre, invece per un 73enne originario della provincia di Monza e della Brianza, la verità era un’altra: affetto da meningite.

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Febbre a 40° e dolori lancinanti, 73enne brianzolo ricoverato d’urgenza con meningite. Non è il primo caso registrato in Lombardia in poco tempo. (milano.cityrumors.it)

Giunto in gravissime condizioni presso l‘ospedale di Merate (provincia di Lecco) il pensionato brianzolo una volta diagnosticatogli l’infezione è stato trasferito d’urgenza nel reparto di Rianimazione.

Il ricovero

L’arrivo nel Pronto soccorso dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, (Lecco) è avvenuto ieri, lunedì 1° aprile. Il paziente, affetto da meningite è un uomo di 73 anni giunto nel nosocomio febbre altissima, quasi a 40 gradi e in stato incosciente. Tutti i sintomi presentati indicavano una possibile infezione diffusa, sebbene i medici di guardia hanno subito sospettato che invece magari si potesse trattare di meningite.

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Febbre a 40° e dolori lancinanti, 73enne brianzolo ricoverato d’urgenza con meningite. Non è il primo caso registrato in Lombardia in poco tempo. (milano.cityrumors.it)

Dopo le prime cure è stato trasferito in codice rosso nel reparto di Terapia intensiva ed è stato sottoposto a tutti gli esami del caso, confermando appunto la meningite. Immediatamente, in via precauzionale è stato somministrato un antibiotico specifico anche a tutti gli operatori sanitari che si erano occupati del paziente, in modo da evitare possibili contagi.

Sottoposti al medesimo trattamento di profilassi anche i familiari e tutti coloro i quali, negli ultimi giorni, sono stati a stretto contatto con il pensionato. Infine, come da prassi in questi casi, sono stati informati i funzionari di Ats della Brianza che hanno avviato un’indagine epidemiologica per stabilire se occorra o meno intervenire anche su altri soggetti per circoscrivere il rischio di una eventuale proliferazione del battere.

Non è il primo caso di meningite

Questo appena raccontato non è il primo caso di paziente affetto da meningite che si registra in Italia quest’anno. Solo pochi giorni fa, il 25 marzo 2024, una ragazza di appena 18 anni è stata accolta al Pronto soccorso di Feltre, residente nella località bellunese con sintomatologia di meningite.

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Febbre a 40° e dolori lancinanti, 73enne brianzolo ricoverato d’urgenza con meningite. Non è il primo caso registrato in Lombardia in poco tempo. (milano.cityrumors.it)

I successivi accertamenti sul caso e gli esami d’indagine di laboratorio hanno consentito di diagnosticare e confermare una meningite meningococcica. Come ripota anche l’ANSA: “il quadro clinico della giovane paziente ha suggerito il successivo ricovero nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Belluno con successivo trasferimento, a scopo precauzionale, in rianimazione”.

“Le linee guida su questa malattia raccomandano la somministrazione di una dose di antibiotico, a scopo preventivo, ai contatti stretti scolastici ed extrascolastici del caso nei sette giorni precedenti l’inizio della sintomatologia”.

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La meningite

La meningite è una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, appunto le meningi. La malattia può essere provocata da betteri, virus ma anche funghi. Il contagio verso altre persone avviene in casi particolari, come per esempio trascorrere un lasso di tempo prolungato e a stretto contatto con il soggetto affetto da infezione.

Inoltre, da considerare che esistono diverse forme di meningite. Quella più frequente è virale e, solitamente è anche quella meno grave. Mentre la forma più aggressiva e grave è quella batterica, seppur più rara da contrarre. Quest’ultima, a volte, può essere anche fatale. Per questo motivo, in caso di meningite batterica viene avviata una profilassi a scopo preventivo tra i contatti stretti.

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