La Prima diffusa 2020 e la decima esibizione di Placido Domingo

Il covid ha fatto saltare la tradizionale prima della Scala del 7 dicembre ma regalerà a Milano e al mondo una narrazione che si propone di farne un’esperienza altrettanto se non più suggestiva di rinascita diffusa.

L’appuntamento è alle 17:00 dagli schermi di Rai 1 con la conduzione di Milly Carlucci e Bruno Vespa o dai canali radio di Radio 3, da quelli digitali di Ray Play e dei canali legati al Teatro.

Sul palco, 31 rappresentanti del bel canto che proporranno arie d’opera che, comunque, resta il cuore dell’evento.
Tra loro anche il tenore madrileno Placido Domingo che proprio 50 anni fa debuttava a Milano nell’opera Ernani di Giuseppe Verdi.
Per lui si tratta della 10ma esibizione meneghina e, per l’occasione, interpreterà un brano dall’Andrea Chénier dal titolo ” Nemico della patria”.

Tra le altre esperienze scaligere di Domingo si ricordano l’Otello di Verdi del 1976 per la regia di Franco Zeffirelli insieme alla soprano Mirella Freni e che fu la prima diretta trasmessa dalla Rai e di nuovo Otello diretto da Riccardo Muti nel 2001.
Per il tenore si tratta di un secondo anniversario importante dopo i festeggiamenti per i 50 anni di carriera del 2019. Domingo è anche direttore di orchestra e vanta la presenza di una stella sulla Walk of Fame di Los Angeles.

Per questa occasione, il regista Davide Livermore, che ha firmato le ultime due prime di successo Tosca e Attila, convocato per l’occasione, ha ricreato e registrato i brani d’opera dotandoli di una vera e propria scenografia, in parte reale, in parte evocata in digitale per evocare le giuste ambientazioni.
Tra le idee che si vedranno in scena è prevista anche l’acqua, almeno in 3 occasioni.

Uno dei primi momenti della diretta, che durerà ben 3 ore, sarà l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte dei lavoratori della Scala tra tecnici, costumisti e impiegati, che prenderanno posto nei palchi che il covid ha svuotato del pubblico abituale.

Il titolo della serata sarà “…a riveder le stelle”, la frase che chiude le tre cantiche della Divina Commedia e precede i festeggiamenti per i 700 anni dalla morte del sommo poeta nel 2021.

Ma è anche e soprattutto un auspicio a che il 2021 sia l’anno della svolta rispetto a questo 2020 che la popolare rivista americana ha messo in copertina con una gigantesca X rossa a cancellare l'”anno peggiore di sempre”.

Fonte foto Ansa.it
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