Gli ultimi aggiornamenti sull’esplosione nella palazzina di Piazzale Libia

Alle 07:15 di sabato 12 settembre una violenta esplosione ha distrutto il piano terra di uno stabile in piazzale Libia, zona Porta Romana.
All’origine dell’incidente, una fuga di gas partita dal monolocale al piano terra abitato da Adam Serdiuchenko, di 30 anni che lavorava da poco in un bistrot in Porta Venezia.
È lui la vittima più grave dell’incidente, tutt’ora ricoverato all’ospedale Niguarda, in terapia intensiva, dove era arrivato già in codice rosso con ustioni di secondo e terzo grado.  
Delle 49 persone presenti nell’edificio al momento dei fatti, gli altri soccorsi sono risultati meno gravi: una donna di 38 anni, incinta all’ottavo mese trasportata alla clinica Mangiagalli. Sta bene. Un’altra di 76 anni era sotto choc ma incolume. Una terza di 56 anni ha invece riportato un trauma cranico e una contusione a una caviglia.

L’esplosione, avvertita a una grande distanza dal luogo in cui è avvenuta non solo per il boato ma anche per la pioggia di vetri ritrovati anche a distanza, ha danneggiato anche i muri portanti.
Pertanto l’intero stabile che conta 10 piani è stato dichiarato inagibile.
Molte famiglie, grazie a un accordo tra Comune e amministratore sono ospitate in residence della zona anche perché così, scortati dai Vigili del Fuoco, hanno la possibilità, dove possibile, di rientrare in casa, in sicurezza, e recuperare quanto gli occorre.

Nel frattempo, per poter avviare l’inchiesta sulle cause dell’incidente è stato messo sotto sequestro il contatore del gas dello stabile.
Si ipotizza un evento accidentale legato a qualche malfunzionamento a livello di rete dato che nell’appartamento a piano terra non erano presenti bombole.

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