Duomo di Milano, la piazza non sarà mai più come prima: cosa cambierà in questi anni

Importanti cambiamenti in vista per piazza Duomo a Milano. In uno degli spazi più grandi e belli d’Italia ci sarà una trasformazione. 

È una delle piazze più ampie e rinomate dl nostro Paese: turisti da tutto il mondo ogni anno vengono a Milano anche per visitare piazza Duomo, simbolo della città,  il maestoso spazio in cui spicca la basilica dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria.

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Come cambierà piazza Duomo a Milano nei prossimi anni – milanocityrumors.it

Considerata per dimensioni la chiesa più grande d’Italia, espressione dell’arte gotica con le sue numerose e affascinanti guglie, è alta 157 metri e sulla guglia maggiore, con un’altezza di 108,5 metri svetta la statua dorata della Madonnina, emblema del capoluogo lombardo.

Novità in piazza Duomo a Milano: il Palazzo dell’Arengario si trasforma

Ma non è il solo edificio, anzi il complesso che si trova in questa enorme piazza. Se a sinistra spicca la Galleria Vittorio Emanuele II, a destra si trova il Palazzo dell’ Arengario. Proprio questo edificio sarà protagonista di un importante mutamento nei prossimi anni.  Si tratta di una trasformazione sostanziale che vedrà un ampliamento e di fatto una ridefinizione dell’assetto attuale con un cambiamento che quindi riguarderà tutta la piazza nel suo insieme.

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Il Palazzo dell’Arengario verrà ridefinito tra qualche anno – milanocityrumors.it

Edificio in stile Novecento formato da due costruzioni gemelle, il Palazzo dell’Arengario è stato edificato tra il 1936 e il 1956 con la facciata decorata da bassorilievi. Il nome è sinonimo del termine “broletto”, che in tempi antichi indicava la sede municipale di un comune.

Dal 2010 questo palazzo storico è la sede del Museo del Novecento, e ospita oltre 300 opere d’arte italiana del XX secolo. Nel 2021 il Comune di Milano ha indetto un concorso internazionale per la rifedinizione dello spazio del museo con un ampliamento. L’idea è il collegamento con il secondo Arengario, l’edificio gemello che si trova di fronte. 

A vincere il concorso è stato il team guidato dall’architetto Sonia Calzoni titolare dello studio Calzoni Architetti. Insieme all’architetto Pierluigi Nicolini e agli ingegneri Ferdinando Aprile, Bruno Finzi e Giuseppe Dibari è iniziata la progettazione per la trasformazione degli spazi. Il secondo Arengario sarà collegato al primo attraverso una passerella sopraelevata.

In questo modo il pubblico non dovrà interrompere la visita al museo per recarsi nell’altro edificio, ma potrà farlo più comodamente con un percorso interno appositamente creato. L’apertura al pubblico è prevista per il 2026 e ancora sono molti gli elementi in via di definizione.

Si sa già che il secondo Arengario oltre che sale espositive ospiterà anche un auditorium. Inoltre saranno presenti anche una caffetteria e un bookshop all’interno del palazzo che così si arricchirà di spazi che consentiranno una visita museale maggiormente confortevole e approfondita.

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