Il Ministero della Salute ha sospeso l’analisi del piano vaccinale lombardo

Il Ministero della Salute ha interrotto l’esame del piano vaccinale elaborato dal nuovo responsabile regionale Guido Bertolaso e che prevedeva di vaccinare tutta la popolazione lombarda entro il mese di giugno di quest’anno.

La motivazione della sospensione è stata spiegata con la necessità di coordinare in maniera più precisa le iniziative regionali con quanto sarà previsto dal nuovo piano nazionale.

Una decisione che non è piaciuta al governatore Fontana che ha commentato: “Il piano che proponeva di vaccinare 10 milioni di italiani residenti in Lombardia era stato inviato ieri […] come contributo lombardo e best practice da proporre anche a livello nazionale”.

Il piano era dettagliato al punto da indicare il numero di persone da vaccinare su base giornaliera – tra le 119mila e le 137mila – oltre a indicare risorse, spazi e servizi da attivare 24 ore su 24.
In questo gigantesco sforzo collettivo dovevano essere mobilitati Protezione civile, oltre 400mila volontari e 400 associazioni tra cui la Croce Rossa italiana, le Misericordie e gli Alpini.

L’intenzione era quella di utilizzare come modello il drive-in già utilizzato per i tamponi, oltre a spazi inutilizzati come i terminal aeroportuali, le palestre e le discoteche.  

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