Il “Paziente uno” questa volta gioca una partita con la vita

Mattia Maestri, originario di Codogno e noto alle cronache di questi mesi come il “Paziente uno” giocherà una partita di calcetto.
Non ci sarebbe niente di strano o di particolare se non fosse che ne aveva giocata una proprio una prima di finire in ospedale per il coronavirus e affrontare un difficile percorso di guarigione.

Poco dopo aver giocato quella partita, infatti, Mattia aveva iniziato ad accusare i sintomi di una polmonite ben presto degenerata al punto da rendere necessario il ricovero all’ospedale San Matteo di Pavia.
La diagnosi era stata impietosa, polmonite provocata da coronavirus.
Trasferito nel reparto di terapia intensiva, aveva lottato tra la vita e la morte per quasi due settimane.
Tutto questo mentre la moglie Valentina, all’ottavo mese di gravidanza, veniva ricoverata all’ospedale Sacco di Milano per essere sottoposta a, sua volta, a tampone e risultare negativa.
La sua gravidanza, per fortuna, era proseguita senza problemi mentre Mattia, durante il ricovero, ha perso il padre, sempre per colpa del virus.

Le sue condizioni sono migliorate molto lentamente fino a che non è uscito dalla terapia intensiva a marzo ed è tornato a casa in tempo per assistere alla nascita della sua bambina – Giulia- ad aprile di quest’anno.

Mattia dunque giocherà il 05 settembre alle 17:30 al campo Acerbi di Codogno in un triangolare dove si sfideranno la nazionale dei sindaci, la selezione politici ex zona rossa – e sarà questa la sua squadra – e una selezione di Croce Rossa e Protezione civile.
Ci saranno, tra gli altri, il primo cittadino di Codogno Francesco Passerini e il Sindaco di Vò Euganeo, il piccolo comune del Padovano, che con Codogno ha in comune il fatto di essere stato il primo focolaio dell’epidemia ma sul versante Veneto.

Tutti insieme per celebrare la ripartenza con lo slogan “Ripartiamo insieme, da dove tutto è cominciato”.

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