54enne picchiato e chiuso nel bagagliaio dell’auto da tre giovani. Terzo caso al Parco delle Cave a Milano

Non è il primo caso che si registra all’interno del Parco delle Cave a Milano. Questa volta a finire nel mirino della banda di giovani rapinatori è un 54enne, picchiato e chiuso nel bagagliaio dell’auto. Il racconto shock

L’aggressione violenta ai danni di un uomo di 54 anni è avvenuta nel Parco delle Cave a Milano. A picchiare la vittima e a rinchiuderlo nel bagagliaio dell’auto tre giovani rapinatori lo scorso martedì. Tutto è andato in scena intorno l’ora di cena, le 20.30. Come riporta il Giorno, il 54enne – che ha chiesto di restare anonimo – ha dichiarato:

54enne rapinato
54enne picchiato, rapinato e chiuso nel bagagliaio dell’auto. Non è il primo caso che si registra nel Parco delle Cave a Milano (ansa) milano.cityrumors.it

Mi hanno picchiato e perquisito puntandomi addosso una pistola, vera o finta non so. Non ho avuto bisogno di andare in ospedale ma sono rimasto scioccato”. Così la vittima ha raccontato la sua orrenda disavventura ai carabinieri della Stazione San Cristoforo. Non è il primo caso che si registra in quel parco della periferia ovest del capoluogo lombardo.

Tre rapine al Parco delle Cave in poco tempo

Il 54enne milanese non è l’unica vittima finita nel mirino dei tre giovani banditi del Parco delle Cave, polmone verde della periferia ovest di Milano. Prima di lui, altre due rapine messe a segno o tentate, utilizzando lo stesso modus operandi. I carabinieri raccolgono le denunce il 12 gennaio e il 4 e il 6 febbraio scorso.

54enne rapinato
54enne picchiato, rapinato e chiuso nel bagagliaio dell’auto. Non è il primo caso che si registra nel Parco delle Cave a Milano (ansa) milano.cityrumors.it

A denunciare gli agguati avvenuti a distanza di pochissimo tempo l’una dall’altra sono tre uomini. Ritorna la paura con l’ultimo caso accaduto martedì scorso a un residente della zona. A cadere preda della banda di rapinatori sono, inizialmente, due amici di 27 e 25 anni, uno dei quali era stato rapinato e poi chiuso nel bagagliaio della sua auto.

Il raid nel primo caso è avvenuto il 12 gennaio scorso e secondo quanto raccontato dalle vittime, l’agguato sarebbe andato in scena nella notte tra il 12 e il 13 gennaio in via Broggini, vicino uno degli ingressi del Parco delle Cave, in zona Baggio. I rapinatori si sono avvicinati alla macchina dei due amici e spalancando le portiere hanno ordinato loro di scendere e di consegnare i cellulari.

Tutto questo sotto la minaccia di un coltello e una lametta. Così il 27enne è stato derubato di 20 euro ed è stato colpito con un pugno in volto e spinto con forza nel bagagliaio della macchina. minacciandoli con un coltello e con una lametta. Poi gli aggressori hanno preso l’altro ragazzo di 25 anni e l’hanno costretto ad addentrarsi con loro nel Parco delle Cave, per poi lasciarlo lì da solo e sparire nel nulla.

LEGGI ANCHE: >>> Invalidi 2024: le agevolazioni si impennano e non si paga praticamente nulla, gioia sociale

LEGGI ANCHE: >>> La nuova strategia di Ilaria Salis: “Chiederà i domiciliari a Budapest”. Perché l’attivista ha cambiato idea

Il racconto shock del 54enne

L’ultimo agguato è avvenuto, come dicevamo, lo scorso martedì. A raccontare quanto accaduto è la stessa vittima che, come riporta sempre il Giorno, ancora sotto shock, ha detto: “Io stavo camminando lungo una stradina del parco e mi trovavo vicino alla Cava Casati, diretto in via Forze Armate. Avevo appena percorso un tratto illuminato da lampioni e, quando mi sono ritrovato nella parte in ombra, sono stato avvicinato da tre ragazzi”.

“Mi sembravano sudamericani, tra i 15 e i 20 anni. Avevano i volti scoperti ma non sono riuscito a vederli bene in viso perché era buio. Uno di loro mi ha chiesto se avessi una sigaretta. Io ho risposto “Non fumo, non ce l’ho“. Ma a quel punto mi hanno chiesto soldi. Che non avevo, perché ero uscito senza nulla addosso: né portafoglio e né cellulare. Si sono innervositi e mi hanno preso a schiaffi”.

Poi l’uomo continua: “Così mi hanno perquisito per verificare che non mentissi. E, appurato che non avessi nulla di valore, mi hanno picchiato ancora. Io ero spaventato anche perché uno di loro impugnava una pistola. Non so se fosse vera o finta ma per me in quel momento era vera. A un certo punto si sono anche consultati pensando di portarmi via le scarpe ma poi hanno desistito”. I carabinieri sono sulle tracce dei tre aggressori che, secondo i racconti forniti dalle vittime, sarebbero tutti giovanissimi e originari del Sudamerica.

Impostazioni privacy