Automobilista insulta un bambino con sindrome di Down: il post su Facebook della mamma diventa un caso

Automobilista insulta bambino con disabilità. La madre reagisce sui social: il post fa migliaia di like e condivisioni.

Il 9 gennaio in provincia di Sondrio è successo l’impensabile. Un bambino stava attraversando la strada accompagnato da sua madre. Ci ha messo più del dovuto secondo il conducente del veicolo che stava accingendosi a fare manovra. Quest’ultimo non contento ha anche rischiato di prendere il piccolo. Subito dopo l’insulto.

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Bambino con disabilità insultato da un automobilista (milano.cityrumors.it)

La madre – sbigottita – arriva a casa e racconta l’accaduto sui social definendo l’automobilista poco lungimirante, per usare un eufemismo rispetto alla terminologia usata, sottolineando che chiunque potrà essere in difficoltà domani. “Cinque minuti che per noi non sono niente, per altri sono tutto”, ha scritto la donna. La redazione di Fanpage.it successivamente l’ha contattata per spiegare quanto accaduto anche a portata di microfoni.

Bambino con disabilità insultato da un automobilista: il post social della madre

In particolare perchè quel post – scritto come sfogo su Facebook – ha raggiunto migliaia di like e condivisioni. Questo è sufficiente per cercare di capire e agevolare una situazione da rivedere. Soprattutto in tempi in cui le difficoltà – non solo in relazione alle disabilità – tornano prepotentemente in primo piano. Basta guardare il caso Pedretti, altra vicenda che tiene banco al nord fra incredulità e stupore, per comprendere quanto ci sia ancora da imparare e definire quando si affrontano tematiche come la diversità e l’inclusione.

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La madre risponde agli insulti sui social (milano.cityrumors.it)

Un punto da cui ripartire, secondo la mamma di 48 anni che ha visto il suo bambino bersagliato, è la gentilezza e la capacità di non giudicare le fatiche degli altri. “Io stessa – racconta – con mio figlio mi trovo a riselezionare i miei ritmi. Gioco al parco con lui, cerco di capire quello che solitamente altri non farebbero”. Parole che lasciano ampio spazio a riflessioni, le stesse che, secondo la donna, avrebbe potuto e dovuto fare quell’automobilista frettoloso che ha saputo solo archiviare una storia dietro l’insulto più becero.

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