San Matteo di Pavia, lettera aperta dei medici: “Da eroi agli esposti in Procura, è un incubo”

I medici dell’ospedale San Matteo di Pavia hanno scritto una lettera aperta alla Provincia Pavese per denunciare quanto stanno vivendo in queste settimane.

“Abbiamo sperimentato la paura, la tristezza, la desolazione, l’impotenza, siamo stati chiamati eroi. Oggi riceviamo richiami, segnalazioni, esposti in Procura. Se quello che abbiamo vissuto ci è sembrato un incubo, questo epilogo lo è ancora di più – riporta la lettera – Gli eroi, di solito, scoprono di avere dei superpoteri. Noi, invece, no, solo tante fragilità: la paura di essere inadeguati, di non farcela, di crollare. C’è stato chi si è ammalato e si è isolato, chi è rimasto in piedi. Abbiamo cercato comunque di curare per come meglio potevamo. Il virus colpiva come la biglia rossa impazzita di un flipper rotto e lo faceva senza criterio, come una maledizione da cui ciascuno sperava di scampare. E mentre tutti avevano paura del mostro che avanzava e avrebbe potuto colpire ciascuno di noi, ecco che noi medici di Pronto soccorso ci siamo trovati improvvisamente a dover indossare doppie vesti. Quella di esseri umani, spaventati come tutti, e quella di professionisti ‘dedicati all’umano’ a cui veniva chiesto di essere presenti”.

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