Nota stampa di Enel sull’occupazione della sede di Milano

Nota Stampa

Con riferimento alla manifestazione di alcuni attivisti di centri sociali presso la sede Enel di Milano, l’Azienda intende precisare innanzitutto come la protesta sia assolutamente pacifica. Enel non ha richiesto alle forze dell’ordine lo sgombero dei manifestanti, ha offerto loro bevande e pasti caldi e ha messo a disposizione, come richiesto, delle prese elettriche per consentire la ricarica dei telefoni cellulari.

L’Azienda ha proposto sin da subito un incontro tra i propri manager e i rappresentanti degli occupanti, con lo scopo di poter illustrare nel dettaglio il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico e, nello specifico, il programma di dismissione delle centrali a carbone già avviato.

Enel, azienda leader nella transizione energetica e principale operatore nelle fonti rinnovabili a livello mondiale, ha assunto da anni l’impegno pubblico di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050.

In Italia, Enel Produzione ha avviato già dal 2015 il progetto Futur-e, volto alla dismissione e alla riqualificazione di 23 centrali termoelettriche in Italia, con lo scopo di dare nuova vita ai siti attraverso il coinvolgimento delle comunità locali, chiamate a partecipare a concorsi di progetti attraverso i quali individuare nuovi usi per gli impianti di produzione non più in uso.

Lo scorso 15 maggio, l’Azienda ha inoltre avviato le attività propedeutiche al phase-out, entro il 2025, della produzione a carbone, in un percorso tale da assicurare la sicurezza del sistema elettrico italiano. Il piano prevede una sostituzione progressiva degli attuali impianti a carbone con nuova capacità da fonti rinnovabili in tutto il territorio nazionale, impianti di accumulo e impianti a gas a ciclo aperto nei siti in cui Enel è oggi presente, in un adeguato quadro di mercato ed in presenza di percorsi autorizzativi rapidi e certi. La strategia di Enel è coerente con quanto previsto dalla proposta di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, che prevede un rilevante programma di crescita delle fonti rinnovabili e di nuove tecnologie (come ad esempio sistemi di accumulo di energia e gestione attiva della domanda) e di nuova capacità produttiva flessibile a gas, che rivestiranno un ruolo chiave per garantire una adeguata e progressiva transizione. 

In linea con queste considerazioni, il 15 maggio Enel ha dunque inviato alle istituzioni centrali e territoriali competenti la documentazione necessaria per avviare l’iter di riconversione per i siti di La Spezia, Fusina, Civitavecchia e Brindisi, in parziale sostituzione della capacità a carbone oggetto di phase-out.

Con riferimento al ricorso al Tar, menzionato dagli occupanti, Enel Produzione intende ricordare che, come annunciato nella scorsa Assemblea degli Azionisti, tale ricorso è stato già ritirato: nel merito, il ricorso in oggetto era unicamente finalizzato ad osservare che, coerentemente con quanto previsto dalla SEN 2017 e dalla versione preliminare del Piano Integrato Energia e Clima, l’uscita dal carbone dovesse essere inserita all’interno di un programma di sviluppo di nuova capacità e di adeguamento infrastrutturale del sistema elettrico, di modo che la transizione avvenisse in condizioni di sicurezza del sistema. Il ricorso è stato abbandonato proprio in considerazione dell’avvio dei tavoli di confronto con le amministrazioni interessate e con tutti gli operatori coinvolti.

Enel Produzione auspica pertanto che gli attivisti, che tuttora occupano la sede di Milano, possano riconsiderare l’offerta di un incontro tramite una loro rappresentanza,  cosi’ da condividere l’impegno dell’Azienda nella transizione energetica e il proprio programma, già avviato, volto a raggiungere l’azzeramento delle emissioni climalteranti.

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