Due mesi di lockdown hanno fiaccato in maniera importante la resistenza delle aziende italiane, particolarmente in una regione come quella lombarda in cui la pandemia ha colpito duramente per contagi e vittime. Ciò nonostante, secondo i numeri diffusi dalla Camera di Commercio, c’è anche chi tra marzo e aprile ha deciso di aprire delle nuove imprese. Sono meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma sarebbe stato difficile pensare il contrario.
Tra Milano, Monza Brianza e Lodi, infatti, le attività avviate sono state 2.647, con un ribasso di 3.447 rispetto a marzo-aprile del 2019. La buona notizia è che le imprese chiuse sono state 3.491, erano state 4.078 nel 2019, ma è chiaro che il vero raffronto si potrà fare solo a fine pandemia.
“Di fronte a un’emergenza sanitaria che ha provocato una crisi economica di proporzioni mai viste parlare di speranza riesce difficile. Eppure è quello che emerge dal numero di imprenditori decisi ad aprire nuove attività anche in queste condizioni. È un segnale di fiducia e di coraggio. È una scommessa sul futuro di una Milano che ha la capacità di reinventarsi e innovarsi”, dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.