Atto vandalico contro il monumento a Falcone di Trezzano

Nel pomeriggio di ieri il monumento a ricordo della strage di Capaci del 1992 e al giudice Falcone, nel quartiere Tr1 di Trezzano sul Naviglio, hinterland sud di Milano, è stato oggetto di un atto vandalico.

Un gruppo di ignoti ha prima tentato di dargli fuoco usando dei cartoni come combustibile e, non contento del risultato ha imbrattato il basamento con delle scritte nere.
L’opera dell’artista Silvia Romano ricorda il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Un gesto che non è solo una bravata, come evidenziato dalla condanna arrivata da diversi esponenti politici lombardi ma anche un segnale di quanto la lotta alla mafia e alla criminalità in generale debba restare un punto fermo. Come ribadito anche dal sindaco Fabio Bottero che ha definito l’episodio: “Un affronto, una manifestazione di pesante ignoranza, un gesto estremamente grave”.

Proprio per questo, a fine ottobre, a Cantù è stato trasportato quanto resta dell’auto sulla quale viaggiavano Falcone e gli uomini della scorta nell’ambito del locale festival della legalità. Per l’occasione il monumento vivente alla strage ha lasciato Palermo per la prima volta.
A gennaio del 2020 la stessa sorte era toccata anche alla panchina dedicata a Lea Garofalo in via Montello, nel decimo anniversario della scomparsa. La donna, testimone contro la ‘ndrangheta era stata uccisa e il suo corpo dato alle fiamme per essersi ribellata contro il sistema criminale.

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