Accordo tra Regione e medici di famiglia per somministrare il vaccino anti covid

Grazie all’accordo siglato oggi tra la Regione Lombardia e le principali organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale – Fimmg e Snami – anche i medici di famiglia potranno somministrare il vaccino anti covid.

L’impegno dei medici sarà su base volontaria ed entrerà in vigore in corrispondenza dell’arrivo delle prime dosi del vaccino Moderna, appena approvato dall’Agenzia Europea del Farmaco.

I medici coinvolti potranno utilizzare il proprio studio, dove possibile, o avvalersi di strutture messe a disposizione dai comuni o dagli altri enti territoriali. Sarà, inoltre, possibile delegare i propri assistiti ad altri colleghi. È previsto che questi volontari possano prestare servizio anche all’interno delle Rsa.
L’ambizioso progetto di questo accordo prevede di arrivare a vaccinare 5 milioni di lombardi entro il prossimo mese di ottobre.

Nell’ambito di questo progetto, Ats effettuerà un doppio monitoraggio sull’andamento della campagna vaccinale, su base quindicinale per valutare risultati e criticità da riferire poi alla direzione generale del Welfare e su base mensile per definire, di volta in volta, il programma vaccinale.
Ogni Ats territoriale potrà dunque siglare accordi con i sindacati provinciali sulla falsariga dell’accordo regionale.

Sempre a sostegno di questa iniziativa, è stato previsto un fondo regionale di 1,5 milioni di euro per aumentare del 20% le ore del personale di studio che si occuperà delle vaccinazioni e della chiamata dei pazienti.

Terminata la prima fase di campagna su vasta scala, si provvederà poi al recupero di chi non ha risposto alla prima chiamata vaccinale. Per queste persone si interverrà anche con una campagna di counseling volta a spiegare il carattere indispensabile della vaccinazione stessa.

Per questa attività, così come per la normale somministrazione, i medici di famiglia potranno coinvolgere anche i colleghi delle cooperative presenti sul territorio.

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