Liberata la famiglia brianzola rapita in Mali due anni fa dai jihadisti: la situazione

Per Rocco Langone, Giovanni Langone e Maria Donata Caivano è finito un incubo. Rapiti dai jihadisti due anni fa, oggi sono liberi

Sono stati sequestrati il 19 maggio 2022 nella loro abitazione nella periferia della città di Koutiala, a sud-est della capitale del Mali. A portarli via un gruppo di jihadisti, che li ha tenuti con sé fino a poche ore fa: dopo quasi due anni, oggi la famiglia Langone è riuscita a riassaporare la bellezza della libertà. A dare la notizia Palazzo Chigi, che informa anche del buono stato di salute di tutti e tre i componenti della famiglia.

Liberata la famiglia rapita in Mali
Liberata la famiglia rapita in Mali: cos’è successo due anni fa (milano.cityrumors.it / ansafoto)

Secondo le prime informazioni, la famiglia Langone dovrebbe fare ritorno in Italia proprio entro oggi e l’arrivo sarà a Roma, città dalla quale raggiungeranno poi il loro comune brianzolo. Ecco cosa si sa del rapimento, delle condizioni in cui hanno vissuto per due anni e quindi della liberazione.

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Il rapimento per mano di una fazione jihadista

A rapirli, nel maggio del 2022, è stata una fazione jihadista riconducibile al JNIM, Gruppo di supporto per l’Islam e i musulmani, allineata ad al-Qaeda. La famiglia Langone viveva già da diversi anni nella città di Koutiala e, più nello specifico, risiedeva in una comunità di Testimoni di Geova molto integrati nella società: a volere questo trasferimento è stato soprattutto il figlio di 40 anni, che i genitori hanno poi seguito.

Liberata la famiglia rapita in Mali
Liberata la famiglia rapita in Mali: com’è andata la liberazione e cos’è successo (milano.cityrumors.it / ansafoto)

Nel frattempo, il secondo figlio della coppia risiedente a Triuggio si è mantenuto sempre in contatto con l’ambasciata ed ha fatto di tutto per riuscire a riportare a casa i suoi genitori e suo fratello: oggi, finalmente, potrà riabbracciarli.

La liberazione dopo due anni da incubo

Secondo quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi, il rilascio della famiglia è stato possibile per merito dell’attività dell’AISE, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Fin dai primi giorni dopo il sequestro, l’Agenzia si è messa in contatto con le personalità di spicco della fazione Jihadista e con i servizi di intelligence locali: dopo due anni di lavoro, oggi la famiglia Langone ha visto di nuovo la luce. Le condizioni di mamma, papà e figlio quarant’enne sembrano buone, quindi presto i tre saranno di nuovo in Italia.

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