Elezione Micciché in Lega Serie A, Malagò indagato per falso

La Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati il presidente del Coni, Giovanni Malagò. L’accusa è di falso in relazione a quanto avvenuto nell’assemblea di Lega Calcio del 19 marzo 2018 in cui fu eletto Gaetano Micciché. “Sono tranquillo tutti sono sempre stati a conoscenza dei fatti che si sono svolti nell’assoluta trasparenza”, è il commento di Malagò riportato dal Corriere della Sera.

L’elezione avvenne “per acclamazione”. Secondo i pm, considerato anche quanto riportato dalla procura Figc nonostante l’archiviazione (ovvero la segnalazione di “plurime irregolarità” nel voto), l’assemblea approvò una modifica dello statuto per un’elezione all’unanimità a voto segreto e non con la sola maggioranza. Durante la riunione tra i presidenti, però, secondo quel che riportano i verbali Agnelli e Malagò avrebbero sostenuto l’idea dell’acclamazione, in modo da non passare dal voto segreto. Il presidente dei revisori Simonelli e il giudice sportivo Mastrandrea impongono però il voto segreto, come da statuto, finché Baldissoni (dirigente della Roma) non richiede nuovamente di rinunciare. A quel punto lo stesso Malagò avrebbe chiesto il voto per acclamazione ricevendo una risposta positiva per Micciché da parte della platea, senza passare però dall’apertura delle schede. Nel verbale viene disposto che le schede “non siano scrutinate, ma inserite in un plico sigillato in cassaforte”.

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