La scomparsa del missionario laico Luigi Panzeri

Si è spento all’età di 85 anni, dopo una grave malattia, il missionario laico Luigi Panzeri.

Lo ha reso noto il presidente della stessa Associazione da lui fondata, Michele Tarlao, funzionario di Polizia della Questura di Trieste.
Panzeri era originario di Cassago Brianza, in provincia di Lecco, dove fu tra i fondatori del Gruppo Caritas locale. Era sempre stato molto attivo sul fronte del volontariato come missionario in Africa, specie in Kenya, dove nel 1996 aveva fondato la comunità Amici di Ndugu Zangu Onlus che si occupa della cura di donne e bambini bisognosi. La comunità collaborava da tempo con Emergency nelle attività mediche e terapeutiche.

Nel corso degli anni, grazie alle numerose donazioni, la comunità era riuscita a dotarsi di diga, un orfanotrofio, ospedale, due scuole e un acquedotto. Al momento vi trovano ospitalità 80 bambini dei quali 30 cardiopatici. Sempre per cardiopatie, tra Italia e l’ospedale di Emergency in Sudan, sono stati operati 180 bambini grazie agli spostamenti che il missionario amava definire “viaggi della speranza” mentre i beneficiari di assistenza sanitaria, negli anni, sono stati oltre 16mila.

I funerali di Panzeri sono stati già celebrati nella chiesa dei SS. Giacomo e Brigida di Cassago dal figlio Marco che è un frate e sono stati seguiti dalla comunità grazie ai social che ha permesso loro di intonare canti della tradizione locale in sua memoria.

Numerosi i messaggi di cordoglio come quelli dell’associazione Insieme Cassago: “Ricordiamo con affetto e riconoscenza ‘nonno Luigi’ che ha condiviso saperi e speranze, gioie e dolori con i piccoli kenyani più disagiati garantendo loro alimentazione, istruzione e cure mediche” e quello dell’ex sindaco Gian Mario Fragomeli: “Io da Sindaco ti ho conosciuto così, senza preavviso, in coda in orario di ricevimento per propormi iniziative di raccolta fondi.Hai fatto molto altro in Kenya, ma voglio ricordarti con questa immagine, con il tuo instancabile impegno a salvare piccoli bimbi, nati senza speranza ma cresciuti e guariti grazie al tuo gran cuore”.

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