A Milano il welfare è diventato social: le iniziative delle Compagnie Malviste

Un’offerta articolata di servizi di sostegno a distanza, grazie all’utilizzo dei social network e di piattaforme on line, per promuovere tra i cittadini milanesi buone pratiche culturali, individuali e collettive, e fronteggiare l’emergenza sanitaria e relazionale in atto, con un’attenzione particolare alle persone fragili e a quelle colpite da patologie degenerative e mentali come l’Alzheimer: è lo “Smart social welfare”, il nuovo progetto dell’associazione Le Compagnie Malviste, che da oltre dieci anni diffonde esperienze di comunità e di teatro sociale con lo scopo di stimolare i rapporti tra le generazioni, la coesione e la mobilitazione sociale.

La nuova iniziativa, fruibile gratuitamente e attiva fino alla fine di giugno, si pone l’obiettivo di rinsaldare i legami e le relazioni sociali e generare attività che stimolino le persone (giovani, famiglie, anziani e caregiver) a prendersi cura di sé attraverso percorsi culturali di coinvolgimento collettivo, esercizi, giochi, interazioni e suggestioni, per continuare a condividere passioni, interessi, abilità e talenti. Combattendo così, oltre alla paura e alla sofferenza, anche il senso di isolamento e di segregazione causati dall’esplosione dell’epidemia da coronavirus.

Afferma Alvise Campostrini, presidente delle Compagnie Malviste: «Prima dell’emergenza eravamo presenti sul territorio di Milano con iniziative di rigenerazione urbana, sociale e paesaggistica. Quando le cose si sono fermate, abbiamo attivato da subito un progetto per arrivare nelle case delle persone e continuare la nostra missione, ovvero favorire la mobilitazione sociale, la partecipazione attiva e la costruzione di un tessuto relazionale, utilizzando la cultura e la creatività come parole d’ordine. Così è nato e si sta sviluppando lo Smart social welfare».

Messo a punto con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano, grazie alla raccolta fondi #MilanoAiuta, il progetto vuole favorire anche i servizi di prossimità, sostenendo, promuovendo e, se necessario, implementando quelli già offerti dalle istituzioni, come per esempio la spesa a domicilio, l’acquisto di farmaci e medicine, la pulizia della casa ma non solo.

Dall’11 al 30 maggio, grazie alla collaborazione con la rivista specializzata Perimetro, verrà attivata una open call fotografica: i partecipanti dovranno raccontare, inviando uno scatto, qual è la persona o l’attività che li sta aiutando ad andare avanti in questi giorni di difficoltà. La redazione di Perimetro si occuperà di selezionare le fotografie più rappresentative che confluiranno in un foto-racconto collettivo di questo periodo storico.

Le altre iniziative

Oltre alle “lectio magistralis” e alla call fotografica, le Compagnie Malviste hanno messo a punto altre iniziative e altri servizi di comunità nell’ambito del progetto “Smart social welfare”, allo scopo di raggiungere e includere il più ampio numero di cittadini.

Tramite Whatsapp sono già in funzione alcuni gruppi di supporto per chattare a distanza e mantenere vivi, con diverse proposte artistiche, i laboratori teatrali che erano attivi prima del lockdown e che avevano coinvolto un’ottantina di persone di età compresa fra gli 8 e i 93 anni. Verrà poi realizzata un’Audiolibreria, una raccolta di storie personali e collettive che racconteranno la comunità e il suo territorio: si darà vita, così, a una narrazione legata anche alle abitazioni (case, condomini, palazzi) dei cittadini con aneddoti, curiosità e vicissitudini. Grazie a queste storie “dentro le mura”, raccolte con interviste telefoniche, scambi di email e con altre modalità da remoto, sarà possibile dare voce agli abitanti dei quartieri coinvolti.

Ci sarà spazio anche per la musica: i promotori dello “Smart social welfare” si prefiggono, infatti, di costituire una folk band on line che, a distanza, possa mettere in connessione tutte le persone che vorranno aggregarsi per contribuire a suonare insieme: il maestro artigiano Flavio Campi mostrerà come si può costruire uno strumento musicale con oggetti e utensili da cucina e, con il contributo del maestro Gianpietro Marazza, fisarmonicista ed arrangiatore negli spettacoli di Moni Ovadia, tutti potranno entrare a fare parte dell’orchestra. Un’attività, quella musicale, utile a rafforzare il valore della solidarietà, dell’impegno e del senso di comunità, come insegnano le neuroscienze sociali.

Chi si prende cura delle persone che danno cura? A partire da questo interrogativo, Le Compagnie Malviste hanno dato vita ai Web Alzheimer Cafè. Due volte la settimana, il lunedì e il giovedì, un’equipe di professionisti qualificati conduce con persone affette da Alzheimer dei laboratori teatrali – con momenti di danza, musica, giochi verbali e non verbali – da cui ognuno possa trarre beneficio e benessere psicofisico.

Un altro punto qualificante del progetto sono le “Pillole antisolitudine”, un gioco sociologico condotto da esperti di vari ambiti (storia, scienze sociali, editoria, scenografia, teatro sociale e di comunità). Le “pillole”, adatte a persone di ogni età e anche a quelle con fragilità o disabilità, hanno l’obiettivo di stimolare il senso del fare e dell’agire: per esempio, il racconto di un frammento autobiografico o di un piccolo viaggio, la descrizione di una foto, di una canzone o di quello che si vede dalla propria finestra.

“C’è posta per tutti” è un’iniziativa pensata, in particolare, per quelle persone – spesso anziane – che si trovano in una situazione di emarginazione e di abbandono e che non vedono da tanto tempo parenti, amici o semplici conoscenti. Grazie ai collaboratori delle Compagnie Malviste, chi lo vorrà potrà inviare una lettera a un parente, un amico o una persona cara con cui i rapporti si sono diradati. I destinatari delle missive saranno invitati a rispondere via email, sms, social network o tramite la posta ordinaria.

Un’altra delle proposte messe in campo riguarda l’attivazione di uno sportello di ascolto e sostegno psicologico leggero, rivolto ad anziani, familiari e caregiver. Lo sportello (telefonico) sarà gestito da una psicologa iscritta all’Albo, che da diversi anni collabora con le Compagnie Malviste.

Inoltre, i volontari delle Compagnie Malviste promuoveranno e faciliteranno i servizi di prossimità (spesa a domicilio, consegna farmaci, piccole commissioni, servizi di assistenza e volontariato) messi in atto delle istituzioni per far fronte ai disagi causati dell’emergenza da Covid-19: l’associazione diventerà, così, il filtro tra il Comune e i cittadini, visto che molti di loro – soprattutto se anziani – possono avere delle difficoltà nell’individuare i numeri telefonici da contattare, non conoscono i servizi offerti e faticano a presentare le proprie richieste.

Spazio, infine, alla “drammaturgia di comunità” ai tempi del Coronavirus: l’ambizione è quella di raccontare, grazie ai tanti messaggi audio e video che le persone si scambiano utilizzando i social network e i cellulari, le memorie e le aspettative delle comunità. I messaggi diventeranno così il filo conduttore per descrivere e raccontare lo stato di emergenza in cui tutti siamo coinvolti. Un tentativo per raccontare questa drammatica esperienza collettiva, rielaborando gli accadimenti e raccontando la segregazione vissuta all’interno delle nostre case.

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