Tangenti ATM: incidente probatorio rinviato. Impossibile rispettare le norme anti-covid

L’inchiesta sulle tangenti che ha coinvolto alcuni funzionari della municipalizzata dei trasporti ATM è arrivata all’incidente probatorio che si doveva svolgere oggi, 7 settembre.
Si doveva, perché l’udienza è stata rinviata per l’impossibilità di rispettare le norme anti covid.
L’aula scelta, che si trova in piazza Filangeri di fronte al carcere di San Vittore e di solito ospita i procedimenti da maxi-processo, era troppo piccola. Tra le circa 100 persone presenti c’erano, infatti, i legali e loro assistenti, gli imputati, i magistrati e i cancellieri.
L’udienza doveva accertare le dichiarazioni fatte da alcuni indagati nell’ambito dell’inchiesta su un giro di mazzette e appalti truccati per i lavori di manutenzione e innovazione delle linee della metro.

Le accuse a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata al compimento di plurimi reati contro la pubblica amministrazione e in particolare corruzione, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Nella vicenda sarebbero coinvolte anche otto per un giro di affari da circa 150 milioni di euro.

Stando alle accuse, la mente di queste operazioni sarebbe stato Paolo Bellini, responsabile dell’Unità Amministrativa Complessa sugli Impianti di Segnalamento e Automazione delle metropolitane milanesi poi sospeso da ATM per effetto proprio di questa inchiesta.
Delle 13 persone attualmente Bellini è l’unico in carcere.
Il gip Lorenza Pasquinelli ha quindi riconvocato le parti per il prossimo 11 settembre, giorno nel quale dovrà indicare anche il nuovo spazio scelto nel frattempo per ripetere l’incidente probatorio.

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