Incidente aereo di San Donato: estratti i dati dalla scatola nera

Le informazioni contenute all’interno della scatola nera dell’aereo precipitato lo scorso ottobre a San Donato Milanese, hinterland sud di Milano, sono state estratte questa mattina.

Il registratore di volo, ritrovato sul luogo dell’incidente era a stato messo a disposizione dei laboratori tecnologici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo di Roma dalla Procura di Milano che ha aperto un’indagine per disastro colposo di cui sono titolari l’aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Mauro Clerici e Paolo Filippini.

Dopo l’estrapolazione sarà quindi la volta dell’analisi che dovrebbe permettere di risalire alle cause dell’incidente nel quale hanno perso la vita otto persone.
Al vaglio degli inquirenti ci sono l’errore umano, ossia una manovra sbagliata o azzardata durante un cambio di rotta non autorizzato, un malore del pilota o un problema tecnico al veicolo.

Il piccolo aereo era arrivato dalla Romania, aveva fatto scalo all’aeroporto di Linate e da qui era ripartito alla volta di Olbia. Dopo circa tre minuti di volo, però, avrebbe abbandonato la rotta stabilita iniziando una progressiva discesa accompagnata da una velocità di caduta sempre maggiore. Prima di precipitare non c’è stato nessun contatto radio con la torre di controllo dell’aeroporto.

Ai comandi c’era il magnate immobiliare romeno Dan Petrescu di 68 anni, accompagnato da altri membri della sua famiglia e da alcuni amici. Lo schianto era avvenuto contro un deposito dell’Atm nel quale erano in corso dei lavori. Solo il fatto che fosse domenica ha impedito che il numero delle vittime fosse maggiore.
Il luogo dello schianto si trova in largo 8 ottobre 2001, nominato per commemorare le vittime del disastro aereo di Linate di cui si è celebrato il ventennale.

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