Scuole vecchie a Milano, pochi soldi per la manutenzione e senza riscaldamento: l’allarme degli studenti

Cresce l’allarme per le scuole vecchie, poco curate e senza importanti lavori di manutenzione. Le proteste di studentesse e studenti per le cattive condizioni delle strutture. 

Infiltrazioni, pioggia e altre problematiche sono parte della diretta conseguenza del corteo che ha sfilato da largo Cairoli a piazza Missori, a Milano. Non mancano anche gli appelli fermare la guerra intorno alla Striscia di Gaza.

Manifestazione Milano
Milano, manifestazione per le vie cittadine: studenti contro la guerra e il taglio agli istituti scolastici (ANSA)

Le storie sono veramente tante, ognuna delle quali con un problema ben preciso che riguarda direttamente le scuole sparse per la città meneghina.

Le proteste degli studenti

Il quotidiano Repubblica ha raccolto le testimonianze di tanti studenti che hanno partecipato alla manifestazione per opporsi alle condizioni problematiche delle strutture scolastiche a Milano.

La pioggia ha provocato più di qualche infiltrazione, durante le scorse settimane, all’interno dell’ultimo piano dell’istituto Tecnico “Pier Paolo Pasolini”. Uno dei giovani che ha parlato si chiama Matteo e ha 14 anni. Il ragazzo ha raccontato di essersi “bagnato per passare da un’aula ad un’altra“.

Scuola manifestazione
Un momento della manifestazione avvenuta a Milano (ANSA)

La situazione non è differente al liceo Virgilio con la 16enne Arianna che ha parlato di acqua che filtra dal soffitto “quando in piove e siamo in palestra”. Di segnalazioni a Milano c’è l’imbarazzo della scelta, specialmente per questioni legate a problemi di natura edilizia, da qui le proteste degli studenti.

Con l’arrivo delle stagione fredda, inoltre, all’istituto Russell si è allagato il locale in cui si trovano le caldaie, da qui il blocco dei riscaldamenti. Ciò sarebbe diretta conseguenza dell’esondazione del Seveso che ha di fatto provocato un danno alle fognature.

Dai riscaldamenti alle infiltrazioni quando piove

Negli istituti milanesi sono intanto previsti interventi di varia natura per un totale di 150 milioni di euro (135 di questi provengono da fondi europei). In realtà, però, ci vorrebbero altre importanti somme per ottemperare a tutte le necessità.

Non bisogna dimenticare in questo caso 10-15 milioni che corrispondono al costo annuale per la manutenzione a chiamata o quella previsionale che prova a risolvere i problemi e a prevedere eventuali futuri rischi.

Guerra Israele manifestazione Milano
Un momento della manifestazione svoltasi a Milano il venerdì 17 novembre 2023 (ANSA)

Nel frattempo per fine 2023 le singole scuole dovrebbero ricevere 3mila euro, somma da destinare ai piccoli interventi da svolgere in autonomia. Le proteste di piazza hanno intanto visto la partecipazione di oltre un migliaio di giovani durante la manifestazione dello scorso venerdì 17 novembre.

I messaggi lanciati in piazza vanno da “scuole sicure e inclusive, un sistema capace di ascoltare i giovani“, in ottica futura, non tralasciando “lo stop al massacro del popolo palestinese“.

Intanto i dirigenti della città metropolitana, coloro i quali si occupano di 158 edifici superiori, hanno parlato con gli studenti per spiegare la situazione precaria. Mancanza di fondi e di personale sono un grattacapo non di poco conto.

Le situazioni da risolvere

In prima linea il consigliere delegato dell’Edilizia scolastica, Roberto Maviglia, ha parlato della situazione delle scuole a Milano.

I disagi sono provocati da due ordini di problemi. Stiamo intervenendo in modo deciso per l’efficientamento energetico, abbiamo diviso gli istituti in tre lotti, ciascuno affidato a un gestore. Nel 20% delle scuole ci sono stati problemi di taratura e collegamento degli impianti, per i quali ci scusiamo“, spiega il consigliere.

Un altro problema riscontrato è la presenza di edifici datati e messi a dura prova dalle ultime ondate di maltempo. “Per il 2023 il governo ha destinato 10 milioni, da usare per la manutenzione sia ordinaria che straordinaria.

A cui noi siamo riusciti ad aggiungerne altri 2“, ha spiegato, di cui circa 2,5 milioni di euro solo per il tetto del liceo Levi di Bollate. Una somma di fatto insufficiente per coprire tutti i problemi dei vari istituti.

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