Strage di Erba, la pg di Milano Francesca Nanni: “Magistrati influenzati negativamente dai media”

Le parole della procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, all’inaugurazione dell’anno giudiziario sul caso della Strage di Erba. “Processo mediatico influenza in modo negativo il lavoro dei magistrati”

Non ha lasciato nulla di non detto la procuratrice generale di Milano Francesca Nanni all’inaugurazione dell’anno giudiziario sul caso di Erba ma anche sull’aumento dei reati sul lavoro in Italia, i furti e lo spaccio di droga, dipingendo le situazioni “drammatiche quanto a disponibilità di risorse”.

strage erba
Strage di Erba, sul caso la pg di Milano Francesca Nanni punta il dito sul processo mediatico (ANSA) milano.cityrumors.it

Sul progetto della riforma la Pg esprime il suo parere: “Nessuna seria riforma può essere affrontata senza un concreto progetto di adeguamento delle risorse umane e materiali”. Il problema, secondo Nanni è  “dubitare della reale intenzione riformatrice di chiunque non ponga ai primi posti della sua agenda…La condizione indispensabile per lo svolgimento del delicatissimo compito dei magistrati è la libertà dai condizionamenti”.

Il condizionamento mediatico

Un condizionamento del lavoro svolto dai magistrati da parte dei media che incide negativamente su diversi casi di cronaca nera, come quello della Strage di Erba. Secondo la procuratrice di Milano Nanni, così come riporta questa mattina anche la Repubblica, i condizionamenti “derivano dall’eccessiva pressione mediatica che sicuramente complica il lavoro del magistrato e lo trascina in un ambiente dove sono necessari competenze e strumenti estranei alla sua formazione e alla sua stessa funzione”.

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Strage di Erba, sul caso la pg di Milano Francesca Nanni punta il dito sul processo mediatico (ANSA) milano.cityrumors.it

Sulla revisione del processo di Erba, che ha creato molte polemiche all’interno degli uffici giudiziari, il magistrato rilascia la sua dichiarazione: “Quando in un processo mediatico l’opinione pubblica si divide tra innocentisti e colpevolisti su qualche clamorosa vicenda di cronaca, ciò in genere non avviene sulla base di elementi processuali a carico dell’imputato o a suo favore raccolti e valutati osservando specifiche norme, ma per impressioni di simpatia o antipatia o, peggio, per adesione ideologica e il clima generale rischia di influenzare negativamente la qualità degli stessi provvedimenti giudiziari”.

I reati sul lavoro

Cambiando discorso, poi la pg Nanni parla dei reati sul posto di lavoro evidenziando il “forte aumento dei reati in materia di inquinamento e rifiuti” con un aumentano degli episodi di abbandono incontrollato di rifiuti derivanti, in modo particolare, dalle attività edilizie.

Ma non solo, anche un aumento esponenziale delle segnalazioni da parte dell’Agenzia delle Dogane in relazione a spedizioni illegali, in modo accentuato verso Paesi africani. Così come un aumento degli scarichi pericolosi e violazioni delle leggi relative all’amianto. Preoccupante anche il livello di reati che riguardano il traffico di sostanze stupefacenti in Italia che vede “pericolose alleanze” tra organizzazioni italiane e straniere.  Aumentano a Milano del 18,8 % gli infortuni sul lavoro  così come sono in forte crescita anche furti nelle abitazione e i reati di estorsione.

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I reati di genere

Secondo le parole della pg, questo anno in Italia si assiste a un calo dei femminicidi rispetto all’anno precedente con “23 procedimenti contro i 58 dell’anno scorso, seppur, in assoluto rimane comunque un valore ancora troppo alto”.

Punto dolente in questo genere di reati sono rappresentati dai delitti di stalking, in moderato e costante aumento. Nel 2023 nella città di Milano i femminicidi registrati sono stati due, tra questi quello cruento e noto alle cronache di Giulia Tramontano. Ma rispetto all’anno precedente sono quattro in meno.

Il dato, tuttavia, “non vale a modificare l’immagine di un fenomeno di intollerabile drammaticità, sovente connotato da modalità particolarmente brutali ed efferate”, spiega la procuratrice. l’8% in più di violenze sessuali, in modo particolare quelle di gruppo che segnano un 30% in più. E proprio in riferimento a quest’ultimo dato, la pg sottolinea, come riporta la Repubblica, che “tali violenze avvengono spesso mediante la somministrazione di benzodiazepine alle vittime, approfittando di un loro momento di distrazione solitamente in bar, discoteche, luoghi di ritrovo”. Sostanze che rendono “le vittime incapaci e confuse”.

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