Lara Comi: cade l’accusa di finanziamento illecito

L’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi è stata scagionata dall’accusa di finanziamento illecito.

Questa la decisione del gip di Milano che ha archiviato l’accusa che vedeva coinvolto anche Marco Bonometti, industriale bresciano e presidente di Confindustria Lombardia, a proposito di una somma pari a circa 31mila euro. La notizia è stata resa nota dal suo legale Gian Piero Biancolella

Per Comi, invece, è in corso l’udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta che è stata denominata “Mensa dei poveri”. In questo procedimento le accuse sono di corruzione, truffa al Parlamento europeo e false fatture nei confronti di un centinaio di indagati.

Le indagini su questo procedimento erano state chiuse nel 2019 e per Lara Comi, nel mese di novembre dello stesso anno, erano stati disposti gli arresti domiciliari motivati dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri decisi alla luce del fatto che:  “Nonostante la giovane età, Lara Comi ha mostrato nei fatti una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti”.

Il Tribunale del Riesame aveva poi disposto la revoca dei domiciliari nel mese di dicembre dello stesso anno. Nel 2020 la richiesta di rinvio a giudizio era arrivata nel mese di ottobre.
A proposito di questo procedimento il suo legale si è espresso per il non luogo a procedere in virtù delle numerose contraddizioni riscontrate nelle dichiarazioni di chi l’ha accusata.

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