Milano, 30mila alla manifestazione contro la violenza sulle donne. In piazza anche Chiara Ferragni

Questa mattina erano in 30mila in piazza a Milano per la manifestazione contro la violenza di genere. Il presidio milanese si conclude con i nomi urlati di tutte le donne uccise nel 203. Tra la folla anche l’influencer Chiara Ferragni

Il nome scelto per il presidio di questa mattina iniziato da Largo Cairoli alle 11 è “Il patriarcato uccide”. La manifestazione avvenuta oggi, 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ha portato a Milano oltre 30 mila partecipanti. Tra la folla di gente spunta anche il cartellone della imprenditrice digitale Chiara Ferragni.

milano manifestazione
In 30 mila oggi alla manifestazione contro la violenza di genere a Milano. (ansa) milano.cityrumors.it

“We should all be feminist” è lo slogan scelto dall’influencer. Come riporta anche il Corriere di Milano, l’imprenditrice ha dichiarato: “È un dovere di tutti quanti essere qui. Io sono qui da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza oggi”. Poi con gli occhi lucidi ha aggiunto: “Penso si siano commossi tutti quanti è stato un momento importante e sono veramente felice di essere qua. Immagino sia stato per tutti così”.

Milano, in 30mila alla manifestazione contro la violenza di genere

I nomi delle 107 donne vittime di femminicidio in Italia solo nel 2023 sono stati urlati dal palco. Ed è così che il presidio milanese iniziato stamani alle 11, si è concluso alle 12.30. Alla manifestazione hanno partecipato, secondo una prima stima stilata dagli organizzatori, oltre 30 mila persone. Un numero impressionante che ha provocato alcuni disagi in piazza, tanto da richiedere l’intervento di alcuni medici per alcune persone colte da malore.

milano manifestazione
In 30 mila oggi alla manifestazione contro la violenza di genere a Milano. (ansa) milano.cityrumors.it

Durante il presidio a leggere il nome di Giulia Tramontano, la 30enne vittima di femminicidio, è stato il sindaco di Milano Beppe Sala. Tra gli altri lettori anche la rettrice Donatella Sciuto, gli assessori comunali Susanna Camusso, Ivan Scalfarotto, Pierfrancesco Majorino edElena Carta della consulta delle donne democratiche. Dagli urli iniziali dei partecipanti alla manifestazione la folla si chiude poco dopo in un rispettoso silenzio quando si iniziano a pronunciare i nomi delle donne uccise da inizio anno ad oggi.

Nomi e cognomi delle vittime si rincorrono una dietro l’altro sul palco. Alla pronuncia di ogni singola vittima viene esposto anche il caso: come sono state uccise e da chi. Il primo cittadino di Milano, Sala, ha detto, appena giunto alla manifestazione stamattina: sia una piazza di monito al governo che ha tagliato i fondi che potrebbero essere utili in questa battaglia che è anche culturale. Certamente è una piazza di monito, non metterei insieme la piazza di oggi però con altre questioni perché il patriarcato c’è in Ucraina, Israele, Palestina, c’è ovunque. A Milano mi sembra che si stia fedeli allo scopo e al senso di questa giornata”.

Le parole di Beppe Sala: “Dobbiamo chiedere scusa”

In riferimento all’ultimo omicidio in cui ha perso la vita la giovane universitaria Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato, il sindaco Beppe Sala ha dichiarato: “Il delitto di Giulia può dare una svolta. Ci sono dei segni perché non ho mai visto così tanta mobilitazione.

La sua morte speriamo abbia portato almeno a una sveglia delle coscienze collettive definitiva. Anche la politica deve sapere da che parte sta. Vedo degli atteggiamenti e delle strumentalizzazioni davvero inaccettabili, chi non arriva a comprendere non è in grado di rappresentare i cittadini”.

Poi, il primo cittadino di Milano, come riporta il Corriere, ha aggiunto in conclusione: “Sono in piazza per dire che la violenza contro le donne è solo aumentata in questo periodo storico e il recente femminicidio di Giulia ne è la dimostrazione. Però la cosa che siamo purtroppo costretti a rilevare è che la condizione femminile anche con tutti i richiami e le manifestazioni è peggiorata. Da fare c’è ancora molto. Mi pare che questo ultimo omicidio abbia dato davvero una scossa, facciamo del nostro meglio per evitare una società patriarcale”.

Impostazioni privacy