Covid-19, i parenti delle vittime chiedono i danni alla Fondazione Don Gnocchi

L’Istituto Palazzolo Don Gnocchi ha ricevuto circa una ventina di lettere di risarcimento danni da parte dei parenti delle vittime del Covid-19. I legali sottolineano nelle lettere, a firma dei legali dello studio dell’avvocato Romolo Reboa, il “nesso causale tra la responsabilità della Fondazione” e i decessi.

Nella lettera si legge anche che “una struttura delle dimensioni dell’Istituto Palazzolo – Fondazione Don Carlo Gnocchi, la quale svolge le proprie attività in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale (…) è tenuta ad avere nel proprio seno un Comitato Ospedaliero per le Infezioni Nosocomiali”, ma “di tale comitato non si rinviene traccia sul sito internet” e “ove effettivamente tale comitato non sia presente all’interno dell’organigramma della Fondazione si tratterebbe di una omissione gravissima, sufficiente a far presumere la responsabilità gestionale per l’infezione ospedaliera da Covid-19”.

Nella replica della Fondazione si legge invece che “come già detto e ribadito il reparto Covid-19 allestito su richiesta della Regione Lombardia agli inizi di marzo era ubicato – come prescritto – in una palazzina separata dal resto dei degenti con accessi e personale dedicati. Prendiamo atto di questa ulteriore iniziativa dell’avvocato Reboa, a cui risponderemo nelle sedi opportune. Siamo certi che la magistratura confermerà la correttezza del nostro operato anche in sede civile”.

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