Danilo Coppola, scarcerato ad Abu Dhabi. L’immobiliarista era stato arrestato per bancarotta

Torna in libertà Danilo Coppola l’immobiliarista condannato per bancarotta una settimana fa ad Abu Dhabi su mandato d’arresto internazionale

Condannato in via definitiva per bancarotta, Danilo Coppola, arrestato una settimana fa ad Abu Dhabi su mandato d’arresto internazionale, è stato scarcerato. Il suo legale, l’avvocato Gaetano De Perna ha chiarito che il suo assistito “è stato rilasciato ed è tornato libero”.

danilo coppola
Danilo Coppola scarcerato ad Abu Dhabi (ansa) milano.cityrumors.it

Il legale ha poi specificato: “Le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno stabilito che non è necessaria per lui la custodia cautelare in attesa dell’eventuale procedimento di estradizione. Tutti sapevano che era là, andavano a trovarlo i figli e gli amici, non è scappato e non scapperà”.

L’avvocato di Coppola sul rilascio

Dopo aver dichiarato che il suo cliente, l’immobiliarista romano Danilo Coppola, è stato scarcerato ad Abu Dhabi a distanza di una settimana dal mandato d’arresto internazionale per bancarotta e aver specificato che “non scapperà”, ora l’avvocato De Perna spiega, come riporta anche la Repubblica: “bisognerà vedere quando arriverà la richiesta di estradizione del Ministero della Giustizia e quando eventualmente sarà fissata udienza per decidere se estradarlo o meno”.

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Danilo Coppola scarcerato ad Abu Dhabi (ansa) milano.cityrumors.it

Il rilascio del 56enne Coppola è avvenuto sabato scorso. L’immobiliarista, ex protagonista della stagione dei “furbetti del quartierino”, era stato arrestato dagli agenti del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e dell’Interpol ad Abu Dhabi, e più precisamente in un centro commerciale della capitale degli Emirati Arabi Uniti, dove pare fosse in “gita turistica”. L’uomo da molto tempo viveva a Dubai.

La condanna definitiva

Sulla base di un mandato d’arresto internazionale emesso dal pm di Milano Adriana Blasco, Danilo Coppola era stato fermato nel 2016. Il provvedimento è scaturito dalla condanna definitiva emanata il primo luglio del 2022 a 7 anni per tre diversi episodi di bancarotta fraudolenta: ovvero i fallimenti inerenti:

  • Gruppo Immobiliare 2004;
  • Mib Prima spa;
  • Porta Vittoria spa.

Inizialmente la condanna definitiva era di 7 anni, poi ridotta a 6 anni, 2 mesi e 12 giorni considerato già il periodo trascorso tra carcere e domiciliari in fase cautelare. A questi sono stati poi cumulati anche 3 mesi per una condanna per diffamazione a Bergamo.

Due nuovi processi a Milano

Oltre ai tre episodi di bancarotta fraudolenta a cui Coppola è stato già condannato, a Milano sono in corso ancora altri due processi: uno riguarda le nuove ipotesi di bancarotta e un secondo per tentata estorsione sul caso Prelios. L’avvocato difensore De Perna ha riferito, come riporta la Repubblica:

“Continuano a perseguitarlo con processi fondati sul nulla, solo su ipotesi”. Da mesi ormai l’immobiliarista romano postava video sui suoi canali social dove si professava innocente e, allo stesso tempo, vittima di errori giudiziari senza tralasciare di attaccare i pubblici ministeri milanesi e romani che si erano occupati di lui negli anni.

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L’arresto per la vicenda Micop e l’assoluzione finale

Coppola viene arrestato la prima volta il 1° marzo del 2007 con le accuse di bancarotta, riciclaggio, associazione a delinquere e appropriazione indebita. Gli vengono sequestrati beni per circa 120 milioni di euro. Viene isolato per 104 giorni in carcere, durante i quali tenta il suicidio e anche l’evasione. Dopo che i periti stabiliscono che l’uomo soffre di claustrofobia, gli vengono concessi gli arresti domiciliari.

Secondo le indagini una delle sue società, la Micop, avrebbe distratto all’erario ben 18 milioni di euro. Ma oltre a questa società, altre 12 del suo gruppo finiscono in bancarotta che secondo la procura di Roma, nel complesso hanno portato a oltre 300 milioni di euro distratti al fisco.

Nel 2010 Coppola salda il suo contenzioso con il Fisco italiano sulla base di 200 milioni di euro. Così un anno dopo l’Agenzia delle entrate dichiara estinti tutti i suoi debiti. E il 4 dicembre del 2012 la Corte di Cassazione accoglie il ricorso della Micop Immobiliare annullando la sentenza di fallimento. Pochi mesi dopo l’annullamento del fallimento da parte della Cassazione, la Corte d’Appello del Tribunale di Roma emette sentenza di assoluzione con formula piena di Danilo Coppola dall’accusa di bancarotta fraudolenta “perché il fatto non sussiste”, ribaltando la sentenza di primo grado.

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