La protesta dei tassisti e il corteo delle auto bianche

Anche la categoria dei tassisti ha fatto sentire il suo grido di protesta contro l’ultimo decreto del Governo.

Lo ha fatto in violazione del coprifuoco notturno e sfilando con un centinaio di auto che hanno percorso, in corteo, a passo d’uomo e suonando i clacson, il tragitto che va dal piazzale antistante la Stazione Centrale a piazza della Scala.
I tassisti lo hanno fatto per mettere in evidenza una crisi che risale già al primo lockdown e che è dovuta sia all’assenza dei turisti sia alle restrizioni imposte alla mobilità dei cittadini. La loro protesta si era fatta sentire già lo scorso maggio quando, in occasione dello sciopero, si erano presentati con una bara di cartone sotto a Palazzo Marino a sottolineare quanto fosse difficile la loro condizione.

A commento dell’iniziativa, Emilio Boccalini, presidente del radiotaxi più importante di Milano ha detto: “Quello che però tutti davvero auspichiamo è un pacchetto di misure d’urto che investano la città e i suoi lavoratori e lo facciano nella direzione di aiutare chi è in difficoltà da un lato e dall’altro ripensando la città dalla sua mobilità tanto per cominciare”.
“È chiaro che si è perso tempo nei mesi scorsi e che le misure servano già oggi ma o si interviene con buon senso e pragmatismo o la città e le sue attività, noi compresi, rischiano di chiudere ben prima delle 18 se non addirittura di non aprire più” ha aggiunto.

Nelle ultime ora ci sono state anche altre forme di protesta, per fortuna senza estremismi o violenze:
– da parte dei venditori ambulanti davanti alla sede della Regione dove hanno chiesto un incontro con il Governatore Fontana;
– da parte di docenti e studenti, nello stesso luogo, per protestare contro la didattica a distanza e la mancanza di fondi da destinare alla scuola.

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