Milano, Natale è alle porte: acceso l’albero in Galleria Vittorio Emanuele II, luci e solidarietà

Milano, Natale si avvicina e anche il capoluogo meneghino si adegua. Acceso l’albero di Gucci in Galleria: Sala e Margherita Buy testimonial.

Milano, Natale è alle porte. La capitale della moda, nonché centro nevralgico del business, non poteva esimersi dal mettere in mostra tutta la propria organizzazione. Anche il capoluogo meneghino avrà il suo albero di Natale nel centro nevralgico della tradizione e del folklore. Galleria Vittorio Emanuele II.

Albero di Natale Milano
Milano, l’albero di Natale ad opera di Gucci (ANSA)

Gucci ha scelto un posto evocativo che ricordasse la modernità di Milano, ma anche i suoi anni di storia. Il punto focale è che la festività dovrebbe unire passato e presente con uno sguardo al futuro. Proprio attraverso questa contemporaneità la Città di Milano è pronta ad accogliere anche quelli che saranno giorni critici.

Natale si avvicina: Milano indossa l’abito delle feste

Sotto le feste tutto si riempie: dai negozi alle piazze, proprio per questo costante viavai di persone l’atmosfera deve essere giusta e, a tratti, indimenticabile. Quindi l’albero di Natale collettivo si presenta con tutte le particolarità del caso. Una serie di luci che si prestano ad altrettanti giochi. Un vero e proprio colpo d’occhio per gli estimatori d’avanguardia.

Alberi di Natale a Milano: dove ammirarli
La città si veste a festa (ANSA)

Assolutamente moderna è anche la presentazione che è stata fatta in Galleria: il Sindaco Sala e l’attrice Margherita Buy hanno illuminato – metaforicamente e praticamente accendendo l’arbusto adeguatamente addobbato – la piazza con un messaggio di pace condiviso: “Un pensiero alle popolazioni che in questo momento sono meno fortunate di noi”, hanno detto.

Margherita Buy e il Sindaco Sala accendono l’albero in Galleria Vittorio Emanuele II

L’attenzione per quel che sta succedendo in Medio Oriente è sempre alta. Non solo: Milano è anche vicina ai fatti di Kiev e al conflitto ucraino ancora in essere. Natale all’insegna della cultura di pace e della gratitudine, anche sul piano estetico. Nella speranza che possano – ha ribadito Sala in maniera più ampia – essere feste di riconciliazione e ripartenza. L’albero c’è, ora mancano i doni.

Gran parte potrebbero (questo è l’auspicio) arrivare dalla cronaca, magari attraverso un cessate il fuoco nei popoli colpiti dalle armi. Un modo diverso, ma opportuno, per scaldare davvero qualcosa che – al netto di tutto – arriverà. Natale vuol dire (anche) casa: concetto possibile, ma affatto scontato.

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