Cpr di via Corelli, anche la droga nascosta negli accendini. Indagata ex addetta del centro

Le ultime rivelazioni emerse dall’ispezione della Finanza nel Cpr di via Corelli a Milano parlano anche di spaccio di droga. Indagata una quarta persona. Ecco come nascondeva la merce all’interno del Centro

Come un vaso di Pandora, poco per volta, dalle perquisizioni a sorpresa effettuate dai finanzieri nel Cpr-centro per permanenza per migranti di via Corelli a Milano emergono altri illeciti. L’ultimo portato alla luce dalle indagini della Guardia di Finanza e dalla Procura è lo spaccio di droga che avveniva all’interno della struttura.

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Cpr di via Corelli, immagine di repertorio Polizia – milano.cityrumors.it

Ad essere indagata è un’ex addetta della società La Martinina srl, società vincitrice dell’appalto della Prefettura nel 2022 da ben 4,4 milioni di euro per la gestione dei 72 posti nel Cpr milanese. Nella struttura, sotto la responsabilità del Ministero dell’Interno e data in gestione ai privati vincitori di gare d’appalto, stazionano gli stranieri sprovvisti di un regolare documento di soggiorno, o già destinatari di un provvedimento di espulsione, su disposizione del Questore che possono essere trattenuti in via amministrativa (senza aver commesso reati, e senza dunque che si tratti di una detenzione) soltanto per il tempo  necessario (ovvero massimo sei mesi) al termine dei quali segue l’espulsione. Ma una settimana e mezza fa dalla perquisizione condotta dalle Fiamme gialle emergono fatti inquietanti.

Cpr di via Corelli: anche lo spaccio di droga nel centro. Indagata una quarta persona

Dalla perquisizione condotta dalla Guardia di Finanza di 10 giorni fa emergono fatti ancor più assurdi, oltre a quello che già è stato portato alla luce. Infatti, in uno dei testi ascoltati dai magistrati una testimone fa riferimento “con certezza” al giro di droga all’interno del Cpr milanese. La merce veniva introdotta all’interno della struttura da una dipendente della società La Martinina srl.

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Cpr di via Corelli, dopo l’ispezione della Finanza, l’orrore (ansa) milano.cityrumors.it

Un’altra testimone e lavoratrice del centro ha spiegato agli agli inquirenti, come riporta il Corriere, che “un ex trattenuto mi ha detto essenzialmente due cose: la prima è che nel centro entrava sostanza stupefacente nascosta nei vestiti, spesso nei risvolti dei vestiti. L’altra cosa che mi ha detto è che vi era un’addetta che vendeva a peso d’oro oggetti di normale utilizzo, che però nel centro non potevano entrare, tipo accendini”.

La lavoratrice pusher identificata dagli inquirenti è stata perquisita per l’ipotesi di reato di spaccio di droga. Durante la perquisizione la donna è stata trovata in possesso di 40 grammi di hashish e di bilancini per la preparazione delle dosi. Così la ex lavoratrice è la quarta indagata nell’indagine che si basa sull’ipotesi di reato di frode in pubbliche forniture e di turbativa d’asta a carico del gestore del centro, Alessandro Forlenza, della madre di quest’ultimo e amministratrice della Martinina srl, Consiglia Caruso, e della società.

I video di denuncia dei migranti

Lo Stato pagava 40 euro al giorno a persona ma nessun servizio, all’interno del Cpr di via Corelli a Milano era garantito. Dall’ispezione e le indagini è merso un mondo dell’orrore con stranieri che vivevano in condizioni pessime: senza controlli, cure e visite mediche specialistiche. Ma non solo, il cibo fornito quotidianamente dal Centro era maleodorante e scaduto. Servizi linguistici a supporto dei migranti inesistenti o insufficienti.

I migranti del Cpr avevano più volte girato video interni alla struttura per documentare lo stato di degrado in cui verteva il Centro. E infatti, l’ispezione di ieri, venerdì primo dicembre, è stata videoregistrata per consentire ai pubblici ministeri Siciliano, Cavalleri e Storari di confrontare le condizioni con quelle documentate dai diversi filmati girati con i telefonini dai trattenuti nel Cpr.

I video erano stati fatti filtrare all’esterno al Naga, che successivamente li ha allegati al proprio rapporto sulla visita autorizzata dello scorso marzo a distanza di quasi un anno dall’ultima visita (questa volta a sorpresa) effettuata come sindacato ispettivo parlamentare il 29 maggio 2022.

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