Base jumper morto nel volo con la tuta alare: cosa è andato storto non si sa

Il base jumper Alessandro Fiorito è morto precipitando in volo con la sua tuta alare da una parete di 400 metri a picco sul lago di Como. Ad assistere allo schianto alcuni scalatori

Il volo era il sogno e la più grande passione di Alessandro Fiorito, ex pilota di aerei commerciali, pensionato di 62 anni di Gallarate, fino a ieri quando l’uomo, con la sua tuta alare si è gettato dal Forcellino, una parete di 400 metri a picco sul lago di Como ed è morto.

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Base jumper morto nel volo con la tuta alare. Il racconto della telefonata ai soccorsi di un testimone (ansa) milano.cityrumors.it

L’ultimo volo terreno prima di spiccare il volo verso il cielo, questa volta per sempre. Una storia triste e una fine violenta ma non l’unica che si racconta quando si parla di base jumper. Sono diversi i casi che la cronaca mondiale riporta, purtroppo, spesso sulle prime pagine. Ad assistere al tragico destino di Alessandro Fiorito alcuni climbers, scalatori che ieri hanno visto il 62enne schiantarsi al suolo. 

Cosa è andato storto

Il drammatico incidente è avvenuto ieri mattina, mercoledì 21 febbraio 2024, quando l’ex comandante Alessandro Fiorito si è schiantato al suolo, dopo essere saltato con la sua tuta alare da una parete di 400 metri. Subito dopo essere saltato si è accorto che qualcosa non stava funzionando come doveva e ha provato ad aprire il paracadute.

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Base jumper morto nel volo con la tuta alare. Il racconto della telefonata ai soccorsi di un testimone (ansa) milano.cityrumors.it

Ma questo non è stato sufficiente ad evitare lo schianto contro le rocce a oltre 100 chilometri all’ora, per poi finire al suolo da centinaia di metri d’altezza. Cosa sia andato male ancora non si sa: forse il base jumper ha sbagliato il decollo, oppure, non è riuscito a mantenere l’assetto per consentire alle ali della tuta alare di gonfiarsi e sostenerlo o, ancora, Fiorito potrebbe aver perso quota improvvisamente.

La verità potrebbe essere registrata nelle micro-schede Sd delle action cam installate sia sul casco che direttamente sulla tuta alare che il 62enne indossava durante il volo.

La telefonata ai soccorsi

In quei tragici momenti, alcuni scalatori che si stavano arrampicando sulle falesie della zona hanno visto il 62enne Fiorito precipitare in caduta libera in avvitamento. Massimo Mazzoleni, capostazione del Soccorso alpino di Lecco, ha riferito che ieri, intorno le 11.45 della mattina “alcuni climber impegnati sulla bastionata del lago hanno sentito dei rumori e poi visto una vela bianca”.

In modo particolare, continua Mazzoleni: Un testimone ha telefonato agli operatori del 112 dopo aver visto un base jumper in caduta libera in avvitamento dopo essersi lanciato con la tuta alare dal Forcellino”. Dopo l’allarme arrivato alla centrale operativa di Areu, dalla base di Villa Guardia sono subito decollati i soccorritori dell’eliambulanza di Como e via terra sono partiti anche i tecnici volontari del Soccorso alpino. Poi Mezzoleni conclude dicendo, come riporta il Giorno: “Quando lo abbiamo raggiunto purtroppo era ormai morto”.

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Forcellino, la mecca dei base jumper

Negli ultimi tempi il Forcellino sta diventando sempre di più punto focale dei base jumper. Un posto ideale, a solo 30 minuti di cammino dai Piani dei Resinelli, sopra Lecco, che una volta in cima offre una vista spettacolare sul lago di Como.

Ma più aumentano i salti nel vuoto, più aumenta il rischio incidenti e, in alcuni casi fatali. Solo settimana scorsa un 32enne base jumper di Roma, già sopravvissuto a uno schianto dopo un lancio da una gru di Milano, ha mancato il punto di atterraggio planando, fortunatamente, nel lago.

Mentre, a maggio del 2023 un 51enne originario di Varese, si è salvato miracolosamente rimanendo appeso con la vela ad uno sperone di roccia. Portato in salvo dai soccorritori dopo una difficile e pericolosa verricellata di oltre 80 metri per recuperare l’uomo.

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