Striscione neonazista, rune e fiaccole. Ennesimo sfregio dei “Dodici Raggi” al monte della Resistenza di Varese

Striscione neonazista, rune e fiaccole. Lo sfregio dei militanti dei “Dodici Raggi” al Monte della Resistenza di Varese non è il primo. L’atto vandalico sabato 18 novembre, la data scelta e il luogo non sono casuali

Sullo striscione neonazista esposto di notte sulla montagna sacra per la Resistenza italiana a San Martino a Varese campeggiava la scritta: “Sia posta gloria sul vostro volto”. Gli autori che hanno piazzato lo striscione sono militanti aderenti alla Comunità dei “Dodici Raggi”, gruppo palesemente neonazista già al centro di diverse inchieste da parte della magistratura per ricostituzione del partito fascista.

striscione neonazista
Striscione neonazista, rune e fiaccole. L’ennesimo sfregio dei militanti dei Dodici Raggi al monte della Resistenza a Varese. (@web) milano.cityrumors.it

Lo sfregio, l’ennesimo registrato sul monte della Resistenza, è avvenuto sabato scorso, 18 novembre e la data scelta dai militanti non è casuale. Infatti sono quattro anni esatti (2019) dall’ultimo fatto avvenuto. Anche in quel caso l’azione dei militanti avvenne sempre nel mese di novembre e sempre con striscioni, fiaccole e rune. Anche la scelta del luogo non è casuale.

Striscione neonazista, rune e fiaccole. L’azione dei “Dodici Raggi” sul monte della Resistenza non è casuale

La scelta del luogo, il monte delle Resistenza a Varese, dove il 18 novembre scorso una ventina di neonazisti si sono dati appuntamento non è casuale. Come riporta anche il Corriere della Sera, il posto scelto è la cima della montagna di Duno, in Valcuvia, dove nell’autunno del 1943 (80 anni fa) venne combattuta una delle prime battaglie seguite all’armistizio dell’8 settembre.

striscione neonazista
Striscione neonazista, rune e fiaccole. L’ennesimo sfregio dei militanti dei Dodici Raggi al monte della Resistenza a Varese. (@web) milano.cityrumors.it

Proprio in quel luogo formazioni della Repubblica sociale italiana assieme alle guardie del confine tedesche “zollgrenzschutz”, si scontrarono contro i resistenti in armi del gruppo partigiano “Cinque Giornate”, la maggior parte inquadrati nel Regio esercito che occuparono le postazioni della Linea Cadorna per resistere.

La battaglia all’epoca fu lunga e sanguinosa, con decine di caduti da entrambe le fazioni e l’utilizzo dell’aviazione in campo per vincere sui partigiani che, infine, si ritirarono in Svizzera. Oggi, sono gli stessi militanti del gruppo “Dodici Raggi” ad aver documentato con foto e video la vicenda avvenuta lo scorso sabato, sui social. Fatti di cui le forze dell’ordine sono state informate.

La rabbia del coordinamento “Memoria Antifascista”

Indignati i movimenti antifascisti che l’indomani lo sfregio al monte San Martino di Varese, si interrogano sull’accaduto, chiedendo a gran voce, come riporta ancora il quotidiano lo scioglimento del gruppo. “Ancora una volta i nazisti della Comunità dei «Dodici Raggi» sfregiano il monte San Martino piantando rune nel luogo dove fu combattuta la prima battaglia della Resistenza. Non bastano le recenti condanne chiediamo con forza lo scioglimento di questo gruppo che fa apertamente apologia del nazismo, pubblica post antisemiti e ha una sede con il simbolo del sole nero”.

Il coordinamento milanese di “Memoria Antifascista” di chiede ancora: “Cosa altro ci vuole per accertare una violazione della legge Mancino?”. A chiedere lo scioglimento dei “Dodici Raggi” è anche il consigliere regionale di “Alleanza Verdi Sinistra”, Onorio Rosati che dichiara: “Apologia di nazismo, manifesti con SS che brindano e deliranti proclami diffusi via Telegram non sono ancora sufficienti a chiudere questo sodalizio che in un paese con una costituzione antifascista non dovrebbe esistere”.

Poi il consigliere Rosati conclude dicendo: “Questa gente è la stessa che, in occasione dello scorso 25 aprile, fecero irruzione ad Azzate, sempre nel Varesotto, per interrompere violentemente una iniziativa antifascista. Ci chiediamo che cosa aspetti lo zelante ministro degli Interni Piantedosi ad intervenire sul caso”.

Impostazioni privacy