La Procura di Milano apre un fascicolo su Aurelio De Laurentiis. Ha partecipato a una riunione della Lega Calcio con sintomi da coronavirus

Il 9 settembre scorso a Milano, si era tenuta una riunione della Lega Calcio. Tra i tanti, aveva preso parte anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli che era arrivato mostrando sintomi riconducibili al coronavirus – come febbre, debolezza e dolori articolari – e senza aspettare l’esito del tampone al quale si era sottoposto nei giorni precedenti.
Per questo comportamento inadeguato, il Codacons aveva presentato un esposto con richiesta di indagine per epidemia colposa.
Oggi, la Procura di Milano, attraverso il dipartimento tutela della Salute della Procura, guidato da Tiziana Sicilianoha aperto un fascicolo conoscitivo che, per ora, non ha quindi ipotesi di reato né indagati.
In casi come questo, il Testo Unico delle leggi sanitarie prevede soltanto un illecito amministrativo, punibile con una multa da 400 euro a 3mila euro.
Quella sera stessa, un comunicato del club partenopeo recitava: “La SSC Napoli comunica che il Presidente Aurelio De Laurentiis è risultato positivo al Covid-19 in seguito al tampone effettuato mercoledì”.
In seguito si era appreso che risultava positiva anche la moglie.
De Laurentiis aveva poi trascorso il periodo di convalescenza nella sua abitazione romana.
Nel corso dei suoi spostamenti, non aveva mai incontrato i giocatori della sua squadra.
Tra gli altri partecipanti a quella riunione erano rimasti in isolamento in attesa di tampone il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, i dirigenti della Fiorentina Joe Barone e Joseph Commisso, l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci e Oreste Vigorito, presidente del neopromosso Benevento che aveva raggiunto Milano proprio in compagniadi De Laurentiis.
Isolamento anche per il presidente della Lega Calcio Paolo Dal Pino.

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