Monumentale: tornano alla luce nuove opere

Il Cimitero Monumentale ha svelato nuovi capolavori grazie al lavoro svolto, in questi anni, dal curatore artistico Sergio Rebora e da due curatrici di recente nomina.

L’intero complesso, infatti, dal 2016 a oggi, è stato oggetto di diversi interventi migliorativi tra cui: l’installazione di telecamere di sicurezza lungo il perimetro esterno nel 2017, la nomina dello stesso curatore artistico e delle catalogatrici specializzate, il recupero delle volte, le indagini di staticità del Famedio, le passeggiate tematiche, gli spettacoli per bambini e ragazzi fino al lancio del sito web avvenuto nel 2010.

Il nutrito programma per il biennio 2020-2021 ha subìto una battuta di arresto per effetto del covid ma proprio l’anno appena iniziato ha regalato nuove sorprese. A darne notizia Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici: “La prima riguarda quattro edicole tornate disponibili: stiamo valutando la possibilità di assegnarle con una procedura ad evidenza pubblica […]. La seconda, le straordinarie scoperte avvenute durante la mappatura delle opere effettuata dal curatore artistico Sergio Rebora”.

I quattro monumenti funerari nuovamente disponibili sono ex Valdani, ex Coulliaux, ex Bardelli ed ex Pozzi, per un valore complessivo che supera il milione e 400mila euro. Nei prossimi mesi potrebbero diventare, per la prima volta protagoniste di un bando pubblico.

ex Bardelli – Fonte foto Comune Milano

La mappatura delle sepolture effettuata dal curatore Rebora ha invece rivelato un’opera inedita di Leonardo Bistolfi, il più grande scultore italiano attivo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, eseguita per la nobildonna Elisa Friggieri Melato, madre dell’attrice di prosa Maria Melato. Il monumento, realizzato nel 1927, si compone di un grande bassorilievo in bronzo che raffigurante la defunta in piedi e a figura intera, come se si trattasse di un quadro

Il lavoro svolto dalle due catalogatrici, invce, ha portato alla luce sculture e dipinti non conosciuti o non più visibili da tempo che erano sfuggiti a precedenti cataloghi e inventari. Tra figura questi l’edicola “Dall’Acqua”, situata all’interno della Necropoli progettata da Carlo Maciachini.
Proprio qui, nel 1886, venne traslata la stele di Antonietta Milesi Gabrini, scolpita da Canova nel 1816. Del complesso fa ora parte anche un monumento che raffigura due bambini e che prima si trovava in un altro punto del Monumentale. La delicata croce in marmo è opera dello scultore Lorenzo Vela, fratello di Vincenzo, autore delle decorazioni del Salone della Commissione di beneficenza della Ca’ de Sass, la Cassa di risparmio delle provincie lombarde.

Dell’Acqua – fonte foto Comune di Milano

Altri ritrovamenti importanti sono quindi avvenuti nei depositi del Cimitero Monumentale. Tra questi figurano due capolavori di Adolfo Wildt che rappresentano l’autoritratto dell’artista e il ritratto di sua moglie Dina.

Fonte foto Comune di Milano
Fonte foto Comune di Milano

Si tratta delle versioni in marmo, in origine collocate sul monumento progettato da Giovanni Muzio per i coniugi Wildt, in seguito rimosse e sostituite da fusioni in bronzo più resistenti alle intemperie.
Altre versioni delle stesse sculture sono conservate in collezioni private.

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