Incidente in viale Bezzi: il conducente del bus verso il processo per omicidio

La vicenda relativa all’incidente tra un bus della linea 91 e un camion dell’Amsa si avvia verso la richiesta di condanna per l’autista di Atm con le accuse di omicidio stradale aggravato e lesioni colpose.

I fatti risalgono alla mattina del 7 dicembre 2019, intorno alle otto, quando il filobus non aveva rispettato il semaforo rosso dell’incrocio tra viale Bezzi e via Marostica andandosi così a scontrare con il mezzo di Amsa che stava transitando in quel momento. Il bilancio dell’incidente fu di 18 feriti, per 12 dei quali si rese necessario il ricovero in ospedale e di una vittima, la baby sitter di origine filippina Shirley Ortega che aveva 49 anni e morì qualche giorno dopo in ospedale.

Nell’inchiesta che ne era seguita erano stati esaminati sia i filmati delle telecamere poste sulla corsia preferenziale dove viaggiava il mezzo e sia quelli di un palazzo privato che si trova nelle vicinanze; erano stati fatti diversi sopralluoghi ed erano state disposte diverse perizie tecniche per accertare l’esatta dinamica dei fatti, la velocità dei due mezzi coinvolti e il dettaglio delle loro caratteristiche meccaniche.

Nonostante questo non si è riusciti ad accertare il motivo del mancato rispetto del semaforo tanto che tra le prime ipotesi circolava quella, suffragata da una testimone, secondo la quale l’autista fosse al telefono.

Il diretto interessato, invece, ha sempre sostenuto l’ipotesi di un malore che gli avrebbe temporaneamente offuscato la vista.
Nell’inchiesta era stato quindi iscritto anche l’autista del mezzo Amsa salvo poi stralciare la sua posizione dopo i primi accertamenti sull’accaduto.

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