In anteprima italiana, arriva al Teatro Franco Parenti di Milano la Gyeonggi Provincial Dance Company, fondata nel 1993 per preservare e promuovere il patrimonio di danze tradizionali coreane.
Choong Han Kim, il direttore artistico, ha selezionato le danze più famose, per far scoprire al pubblico la cultura e la bellezza della Corea del Sud attraverso i suoi balli folkloristici: è nato così questo spettacolo articolato in 8 capitoli.
Si parte con la danza Taepyung-moo, caratterizzata da un forte messaggio di pace. I ballerini si dispongono in cerchio eseguendo un movimento delicato, con passi veloci e aggraziati.
Abak-moo è la danza che gli uomini eseguono per rendere omaggio alla determinazione di garantisce la pace e la stabilità del regno.
Gasi-flower descrive la storia di un fiore “virtuale”, che, grazie a una danza delicata, esprime lo spirito di forza e pace interiori.
Yuen-Jung-Ga un uomo e una donna che vogliono essere liberi di amarsi scrollandosi di dosso la gabbia della tradizione. Attraverso questa danza si afferma la forza dell’amore nel corso dei secoli.
Si passa a Gum-moo, danza che ricorda la storia di un giovane ragazzo che fu condannato a morte perché trafisse il re con una spada dopo averlo ammaliato con la sua danza. Da allora la gente di Silla balla imitando quella danza.
Altra tappa del percorso è la Confession of Mask, una danza suggestiva eseguita da ballerini che indossano misteriose maschere e costumi dai colori vivaci.
Yogo è il più piccolo e fine degli strumenti a percussione della Corea. Un gruppo di donne intraprende una danza per onorare il suo suono antico e simboleggiare il movimento della farfalla che vola tra i fiori.
Chiude la performance il Samulnori, un genere di musica per percussioni eseguito con quattro strumenti musicali coreani tradizionali chiamati pungmul: il Kkwaenggwari (꽹과리), un piccolo gong; il Jing (징), un gong più grande; il Janggu (장구), un tamburo a forma di clessidra; e il Buk (북), un tamburo a botte simile alla grancassa. Una performance emozionante dove lo strumento e l’artista si fondono in un unico movimento.
Appuntamento martedì 1 ottobre alle ore 20.