Lavori ultimati al Teatro Lirico. Inaugurazione a ottobre

I lavori di restauro del Teatro Lirico di via Larga sono finalmente giunti al termine e permetteranno così di riaprire al pubblico a ottobre con la dedica del nuovo spazio alla memoria di Giorgio Gaber.

Una lunga odissea, quella dei lavori iniziati nel 1999 e caratterizzati da continui periodi di fermo a suon di rinvii, nuovi bandi di gara e ricorsi al Tar che hanno fatto lievitare i costi fino a raggiungere la cifra di 16 milioni di euro. A complicare ulteriormente la situazione ci ha poi pensato la pandemia che ha obbligato a una revisione del progetto iniziale in considerazione delle misure di prevenzione sanitaria.

La struttura così riqualificata passerà nel mese di luglio alla gestione della multinazionale olandese Stage Entertainment, che era subentrata nel 2017, e potrà procedere alle ultime rifiniture nella grande sala che ospiterà di nuovo la lirica e il balletto e potrà accogliere 1.517 persone distribuite tra la platea che ne accoglie 798, la galleria con 505, la prima balconata con 120 e la seconda balconata con 36. Altri interventi hanno quindi ampliato il foyer e reso panoramico il ristorante.

Un po’ di storia
La nascita del Lirico, così come quella della Scala, si deve all’iniziativa dell’arciduca Ferdinando d’Austria di dotare la città di due teatri, uno principale o nobile e un altro a vocazione più popolare.
Per quest’ultimo fu scelta per la costruzione l’area delle scuole fondate da Paolo da Cannobbio mentre la progettazione di entrambi gli spazi fu affidata a Giuseppe Piermarini in qualità di regio architetto.

Il nuovo teatro, con pianta a ferro di cavallo e diversi ordini di palchi, fu quindi inaugurato il 21 agosto 1779 ma nel volgere di qualche decennio, a causa dei fondi sempre più esigui che gli venivano concessi entrò in una fase di declino che ebbe fine solo nel 1894 grazie alla gestione dell’editore musicale Edoardo Sonzogno che lo ribattezzò Lirico e lo riportò al centro della vita culturale milanese.

Le vicende degli anni successivi vedono il Lirico tornare di proprietà del comune nel 1926 e subire un’importante trasformazione interna a seguito di un incendio che lo distrusse in buona parte nel 1938.
Durante la Guerra, tra il 1943 e il 1945, è il Lirico, idealmente suo fratello minore, a ospitare la stagione musicale scaligera compromessa dai danni dei pesanti bombardamenti alleati su Milano.
IN quegli stessi anni anche la Storia passa tra le sue mura allorché Mussolini vi pronuncia il suo ultimo discorso pubblico. Era il 16 dicembre del 1944.

Nel dopoguerra il teatro cambia vocazione per un periodo a seguito della cessione al Piccolo Teatro che lo impiega come se fosse una sua sala grande e amplia la sua vocazione musicale dalla lirica alla musica leggera con le esibizioni di Gaber, Mina e Vinícius de Moraes.
Negli anni novanta un nuovo declino dovuto, questa volta, a una crisi finanziaria ne provoca la chiusura.

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