La scomparsa del filosofo Salvatore Veca

Si è spento la notte scorsa, all’età di 77 anni, il filosofo Salvatore Veca.
A darne notizia è stata la Casa della Cultura di Milano di cui era presidente.

Nato a Roma nel 1943 si era laureato a Milano con una tesi in filosofia teoretica con due maestri del pensiero come Enzo Paci e Ludovico Geymonat.
Una prima fase della sua attività di ricerca lo ha visto impegnato nello studio del marxismo per poi avvicinarsi al pensiero di John Rawls di cui ha fatto conoscere le teorie sulla giustizia e proprio a questo proposito aveva detto: “Sono convinto che le questioni della giustizia, in particolare di giustizia sociale, siano assolutamente rilevanti e cruciali, anche nei tempi difficili che viviamo. Sono convinto che se adottiamo e guardiamo alla costellazione della vita ingiusta ci rendiamo conto che, una delle chiavi, è l’ingiustizia della Terra”.

Nel corso della sua lunga carriera, Veca è stato docente universitario di filosofia politica negli atenei di Bologna, Milano, Firenze e Pavia, città nella quale ha vissuto a lungo e dove è stato anche preside della facoltà di scienze politiche, oltre che all’Università della Calabria. All’estero ha tenuto seminari e cicli di lezioni.

Veca ha avuto un ruolo di primo piano anche nel settore editoriale con la presidenza della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli dal 1984 al 2001 e poi con la direzione della collana della Biblioteca europea dal 2004. Per la casa editrice il Saggiatore è stato consulente della saggistica e direttore della collana Theoria  insieme a Marco Mondadori.
Il suo impegno si esteso anche alla vita sociale con culturale con numerosi e diversificati incarichi come membro del Comitato etico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e dell’Istituto Mondino di Pavia, presidente della Fondazione Campus di Lucca per gli studi universitari sul turismo e della Fondazione Paolo Grassi e dell’Associazione “I quattro cavalieri” di Pavia per la promozione di musica da camera.

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