Scuola: i primi risultati dei test sui bambini sono incoraggianti

La prima settimana di scuola, avviata ufficialmente il 14 settembre scorso, si è conclusa. Il rapporto tra il numero di positivi e i primi tamponi effettuati è risultato di soli 6 casi su 1.000.

Questi sono i dati diffusi da Rinaldo Missaglia, segretario del Sindacato medici pediatri di famiglia.
Nei punti tampone ad accesso rapido predisposti dalla Ats regionale si accedeva senza appuntamento e senza bisogno di impegnativa. I bambini sottoposti a tampone, inoltre, provenivano sia da casi rilevati a scuola sia da sintomi sospetti rilevati in casa.
La rapidità nell’esito del test consisteva nell’ottenere i risultati entro le ore 23:00 del giorno di somministrazione in modo da permettere di allertare gli istituti e disporre un isolamento eventuale anche per altri soggetti.

Sarà interessante, a detta di Missaglia, un primo studio sui sintomi registrati fino a ora per vedere se sono gli stessi riscontrati negli adulti o se presentino caratteristiche diverse nei bambini.
Un altro dato rilevante sarà capire l’effetto della positività all’interno del contesto scolastico piuttosto che in quello familiare.
Da queste prime rilevazioni, però, è emersa una criticità: in circa il 20% dei casi, i pediatri non hanno ricevuto dai genitori il consenso al trattamento dei dati del minore.
Questo fatto impedisce la trasmissione dell’esito del test.
Da qui l’invito e verificare che il consenso ci sia o di provvedere a fornirlo in caso contrario.

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